Importanti novità fiscali in arrivo. Nella manovra 2020 arriva l'indicazione che sarà introdotta una soglia di reddito, tra i 100 e 120 mila euro, oltre la quale l'agevolazione Irpef relativa agli oneri detraibili al 19% si azzererebbe con gradualità. Sono fatte salve le detrazioni per spese per interessi passivi sui mutui. Il provvedimento potrebbe portare alle casse dello Stato poco più di 80 milioni di euro.
È questo il dato che emerge dal Draft budgetary plan, il documento programmatico inviato dal governo italiano a Bruxelles che anticipa i contenuti della prossima legge di Bilancio. In sostanza, se tutto sarà confermato, si toccherà la possibilità di detrarre nel 730 dei contribuenti con redditi alti spese come quelle sanitarie, anche per i familiari con disabilità, per l'istruzione e l'università, per lo sport, per gli asili nido e le assicurazioni vita e altro.
Il vice ministro all'Economia, Antonio Misiani, ha parlato di un meccanismo a calare a partire dai 120mila euro annui, per arrivare all'azzeramento a quota 240mila. Secondo uno studio del Centro studi tributari Eutekne, i contribuenti interessati sarebbero circa 250mila. Ma il vantaggio per lo Stato sarebbe esiguo: solo 84 i milioni di euro che si recupererebbero. Gran parte della cifra, circa 57 milioni, deriverebbe proprio dalle detrazioni per le spese sanitarie.
C’è un ma, ed anche grosso. Nel Dbp, si farebbe riferimento solo agli interessi sui mutui, con le spese sanitarie che non figurerebbero tra quelle “salvate”. Lo stesso Misiani ha specificato che saranno escluse le detrazioni "amiche della crescita, che varranno per tutti, come quelle per spese sanitarie" perché sarà "un'operazione selettiva". Se così fosse, il gettito sarebbe ancora più basso, meno di 30 milioni
Sempre per il capitolo detrazioni, vi è anche quella che dovrebbe incentivare i pagamenti con metodi alternativi al contante. Le detrazioni degli oneri dell'art. 15 del Tuir spetterebbero solo a chi paga con metodi tracciabili. Le notizie sulle notività fiscali ed economiche non proprio positive non finiscono qui.
Il Dbp introduce, infatti, una imposta di bollo sui certificati giudiziari e innalza l'imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro nel caso di acquisto prima casa e di altri immobili dagli attuali 50 euro ai 150 euro ciascuna. Si stima che tutti questi provvedimenti potrebbero far recuperare poco più di 200 milioni nel 2020 e 350 l’anno seguente.
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