Arriva il credito d'imposta del 30% sulle commissioni per chi paga con il pos. L'ultima bozza del decreto Fisco, oltre alla sanzione di 30 euro (e il 4% del valore della transazione) per gli esercenti o i professionisti che non accettano pagamenti elettronici, dal primo luglio 2020, prevede questa sorta di incentivo.
Il credito d'imposta riguarda le commissioni dovute in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese verso i consumatori finali dal primo luglio 2020, a patto che i ricavi e compensi relativi all'anno d'imposta precedente non siano superiori ai 400mila euro. Le informazioni sui costi per le commissioni pagate dagli esercenti devono essere inviate secondo modalità decise dal direttore dell'Agenzia delle Entrate. Il credito d'imposta si può usare solo attraverso riduzioni dei versamenti pagati con il modello F24, a partire dal mese successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa e si deve indicarlo nella dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo d'imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi concernenti i periodi d'imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l'utilizzo. "Sulla base dei dati delle dichiarazioni Iva del 2018, relativi all'anno d'imposta 2017, risultano potenzialmente coinvolti 2,1 milioni soggetti Iva con un volume d'affari di circa 108 miliardi di euro", si legge nella relazione tecnica in cui si precisa che il credito d'imposta non si inserisce nella formazione del reddito ai fini Irpef e Irap.
Per un altro milione di persone, coloro che rientravano nel regime dei forfettari e che non sono tenuti a presentare la dichiarazione Iva, si calcola "un valore pro capite di ricavi e compensi pari a 65mila euro, per un valore complessivo di 65 miliardi di euro". "Complessivamente, quindi, si stima una platea di potenziali beneficiari di 3,1 milioni di esercenti con un volume di ricavi e compensi pari a 173 miliardi di euro", si legge ancora nella relazione tecnica. I tecnici calcolano che la percentuale di pagamenti effettuati con Pos "sia pari al 34,6% dei ricavi e compensi prodotti, pari a 59,86 miliardi di euro e che il costo delle commissioni sia pari allo 0,3% per un valore di 179,6 milioni di euro".
Considerando quindi il credito d'imposta pari al 30% del costo delle commissioni, "l'onere annuo a regime risulta essere pari a 53,9 milioni di euro. Tenuto conto che per il primo anno di applicazione lagevolazione decorre dalle transazioni effettuate dal 1° luglio, per il 2020 si stimano oneri per il bilancio dello Stato di 26,95 milioni di euro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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