Dove si vive meglio? Ecco le province migliori e peggiori d'Italia

Le statistiche parlano chiaro: Aosta al top per i bimbi, male Napoli

Dove si vive meglio? Ecco le province migliori e peggiori d'Italia

La qualità della vita è direttamente proporzionata ai servizi offerti dal proprio paese. Ma quali sono i posti in Italia che "cullano" dolcemente i propri residenti? A rispondere a questa domanda ci ha pensato l’analisi del Sole 24 ore basata su 12 parametri statistici forniti da Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne, Iqvia, e presentata in occasione del Festival dell’Economia di Trento.

Gli indici generazionali

Il calcolo è stato effettuato partendo dal presupposto che il punteggio dovesse essere diviso in tre categorie: bambini, giovani e anziani. In base a 36 indicatori, è stato possibile documentare servizi e condizioni di vita nelle singole province. Tra questi vi è per esempio l'agevolazione per le famiglie delle mense scolastiche, la presenza di medici specialistici, il numero di imprese, il tasso di prescrizioni di antidepressivi.

Ad ogni parametro è stato assegnato un punteggio che va da 1000 a 0 per ciascuna provincia. Facendo poi un calcolo finale, attraverso la media dei punti conseguiti, è stato possibile stabilire quali sono le province più adatte ai bambini, quali ai giovani e quali agli anziani.

Le migliori e le peggiori province per qualità della vita

Sul podio troviamo Aosta, Piacenza e Cagliari. La prima per i più piccoli, la seconda per i giovani e la terza per gli anziani.

Nel dettaglio, la provincia di Aosta spicca per l’accessibilità delle sue scuole. Seguono poi Arezzo, Siena, Firenze e Udine. Milano si colloca solo al 60esimo posto e Roma all’83esimo, ultima Napoli. I dati si riferiscono a 12 indicatori: tasso di fecondità, numero di pediatri, spazio abitativo, studenti per classe, scuole accessibili, asili nidi e posti autorizzati, giardini scolastici, verde attrezzato, edifici scolastici con la mensa in % sul totale, indice sport e bambini, edifici scolastici con la palestra in % sul totale, delitti denunciati a danno di minori.

Piacenza è invece la provincia dove vivono meglio i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Al secondo posto c'è Ferrara e al terzo Ravenna. Terzultima invece appare Roma, penalizzata dagli affitti troppo alti, e ultimo il Sud Sardegna. Milano è solo 95esima nonostante sia una città universitaria. Per questo calcolo sono stati presi in considerazione: saldo migratorio totale, imprenditorialità giovanile, arre sportive, amministratori comunali under 40, canone di locazione, quoziente di nuzialità, gap affitti tra centro e periferia, età media al parto, bar e discoteche, imprese che fanno e-comerce, laureati, disoccupazione giovanile.

In ultima Cagliari è il posto migliore per trascorrere la vecchiaia. Seguita da Bolzano e Trento, ultima Pistoia. Sono stati calcolati: speranza di vita a 65 anni, esposti per inquinamento acustico, biblioteche, assistenza domiciliare, orti urbani, trasporto anziani e disabili, indici di dipendenza degli anziani, infermieri, geriatri, consumo di farmaci per malattie croniche, consumo di farmaci per depressione, medici specialistici.

grafico qualità della vita
analisi del Sole 24 ore basata su 12 parametri statistici

Il focus sulle città "su misura" per i bambini

I dati hanno registrano un miglioramento relativo ai posti autorizzati negli asili nido (+5,5%) e ciò che concerne il tasso di fecondità (+0,8%) rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò vi è ancora una problematicità rilevante che riguarda il Sud Italia.

Si legge nell’analisi: "Sembra che il Sud non sappia stare al passo con le esigenze delle famiglie, soprattutto di quelle con bambini, nonostante si confermi il territorio più giovane e più prolifico in base ad alcuni indicatori demografici" come il tasso di fecondità o l’indice di dipendenza degli anziani.

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