Tassi invariati per "un periodo esteso". Il presidente della Bce, Mario Draghi ha preso una decisione che di certo non sarà digerita dai tedeschi. Ancora una volta il numero uno della EuroTower ha resistito alle pressione di Deutsche Bank che ha chiesto in modo netto di alzare i tassi dell'1 per cento. Ma Draghi tiene la barra dritta e così il tasso principale resta fermo a 0 per cento, quello sui prestiti marginali va allo 0,25 per cento e quello sui depositi a -0,40 per cento.
Il quantitative easing di fatto resterà in campo almeno fino a fine settembre e se necessario verrà esteso per un periodo molto più lungo. "Anche se si è rafforzata la nostra fiducia che l'inflazione convergerà verso l'obiettivo" del 2%, "non possiamo ancora dichiarare vittoria su questo fronte", ha sottolineato Draghi. Per Draghi non è ancora arrivato il mkomento di tirare il fiato e così il presidente della Bce spiega: "Dopo essere aumentato fino al 2% all'inizio del 2017 a causa di un aumento dei prezzi dell'energia - ha detto Draghi - l'inflazione primaria ha oscillato da maggio 2017 tra l'1,3% e l'1,5%".
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