L'approvazione della nuova versione del Superbonus 110% è una buona notizia per l'economia del nostro Paese. Dovrebbe infatti consentire, ad una vasta platea di famiglie e in modo più semplice, di fruire di un provvedimento teso a ristrutturare le abitazioni sia dal punto di vista sismico che energetico. Con il Superbonus, il Pil potrebbe ricevere un'ulteriore spinta al rialzo. I dati preliminari dell'Istat hanno evidenziato che nel secondo trimestre il Pil italiano è aumentato del 2,7% su base congiunturale e del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il Centro studi Confindustria ipotizza ulteriori rialzi sia nel terzo che nel quarto trimestre.
Ma vediamo come il dl Semplificazioni ha contribuito a rendere più agevole l'accesso al Superbonus del 110 per cento. La misura si propone di incentivare la riqualificazione energetica degli edifici. Si applica alle spese sostenute, a partire dal 1º luglio 2020 fino al 30 giugno 2022, mediante strumenti tracciabili (in primis bonifici), opportunamente documentate ed effettivamente a carico dei contribuenti che possiedano o detengano l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi di riqualificazione energetica o quelli antisismici.
La nuova versione dovrebbe finalmente svolgere il ruolo di volano per la ripartenza, dopo un inizio meno brillante delle attese a causa, secondo gli addetti ai lavori, delle lungaggini e dalla eccessiva burocrazia per l'accesso al beneficio fiscale. L'articolo 33 del dl Semplificazioni ha alleggerito una parte della complessa procedura, in particolare quella relativa all'avvio dei lavori. Ad eccezione delle opere consistenti nella demolizione e ricostruzione di un edificio, basterà infatti inviare al Comune un modulo ad hoc, la cosiddetta Cila (Comunicazione di inizio lavori) siglato da un tecnico abilitato, senza l'attestazione di stato legittimo del fabbricato. Proprio questa attestazione costituiva, secondo gli esperti, il principale ostacolo all'avvio dei lavori. Era infatti necessario richiedere la documentazione riguardante la regolarità urbanistica sia dell'edificio sia delle singole unità immobiliari, un esercizio particolarmente complesso soprattutto per i fabbricati più vecchi per i quali può essere un'odissea reperire la documentazione originaria negli uffici comunali, i cui orari di apertura sono peraltro ridotti per le limitazioni imposte dalla pandemia.
La semplificazione comporta un impatto positivo sulla responsabilità del tecnico abilitato. «Le imprese si stanno infatti sempre più organizzando per offrire un servizio nella formula di general contractor, ovvero di figura di coordinamento generale di tutto il processo, che, nonostante le semplificazioni, rimane comunque laborioso», sottolinea Sabrina Ferri, direttore della divisione Costruzioni e Infrastrutture di Assiteca, primario gruppo italiano di brokeraggio assicurativo. Questo offre il vantaggio a chi commissiona i lavori di avere una unica figura di riferimento che sia in grado di offrire la più ampia tutela circa le responsabilità lungo tutta la filiera, anche tramite adeguate coperture assicurative.
Oltre alla redazione della Cila finalizzata al Superbonus in un formato standard (in precedenza cambiava a seconda delle Regioni perché diverse sono le normative di riferimento), una delle novità di rilievo riguarda la possibilità di accedere al beneficio del 110% in caso di interventi di rimozione delle barriere architettoniche, se eseguiti in contemporanea agli interventi trainanti di miglioramento sismico. In precedenza era possibile trainare (e quindi fruire della detrazione) le opere volte a favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione, esclusivamente con interventi di efficientamento energetico.
Il beneficio fiscale si perde se manca la presentazione della Cila, oppure
per interventi realizzati non previsti o per l'assenza dell'attestazione dei dati su titolo abilitativo o epoca di costruzione. Ora gli addetti ai lavori attendono la legge di Bilancio per una proroga al 2023 della norma.
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