Ecco come potrà essere la nuova Alitalia targata Lufthansa. L'incontro di ieri è stato solo il primo di una (lunga) serie, ma i temi sul tappeto possono indirizzare le previsioni: occupazione, integrazione dei network, utilizzo degli aeroporti, rimodellazione della flotta, diversa gestione della manutenzione; analizzarli può far capire come potrebbe rinascere la compagnia. Un esempio: l'annuncio di mercoledì delle nuove rotte da Roma a Nairobi e a Johannesburg, sembra in linea con le possibili future strategie; quando cioè Fiumicino diventasse l'hub del gruppo Lufthansa per le destinazioni africane.
Sul tema del lavoro, si parla di 2mila esuberi: ipotesi che il sindacato non prende per ora in considerazione. Interessante l'evoluzione che potrebbe avere la flotta, con l'attività di breve raggio di Cityliner integrata con quella di Air Dolomiti, grazie alle macchine comuni Embraer.
Potrebbe poi aumentare la presenza a Linate, con attività di feederaggio verso i sei hub del nuovo gruppo; così come potrebbe essere meglio presidiata Malpensa. Il corrispettivo in denaro sarà l'ultima delle voci, perché le priorità sono salvaguardare occupazione, valorizzare il marchio e risanare la compagnia.
La riunione di ieri tra i vertici di Alitalia e di Lufthansa si è svolta dalla mattinata fino a metà pomeriggio, è stata proficua: ma si è trattato solo di un primo approccio, dell'esordio di un tavolo che vedrà mesi di lavori e di schermaglie. Con Lufthansa i commissari Gubitosi, Laghi e Paleari, hanno cominciato la lunga fase delle trattative. Il prossimo incontro vedrà come controparte EasyJet, interessata ad alcune attività aviation, poi seguiranno i tre candidati a rilevare l'handling. Le sette buste ricevute dai commissari si sono infatti ridotte a 5, perché due non sono state ritenute congrue con i paletti del bando.
L'incontro si è svolto a Roma, nello studio Gianni-Orignoni, in via Quattro fontane. Da parte italiana i commissari hanno fatto atto di presenza, portando un saluto e lasciando poi ad alcuni manager di prima linea l'onere di proseguire i colloqui; da parte tedesca, assente il numero uno Carsten Spohr, i rappresentanti della compagnia erano guidati da Joerg Eberhard, capo di Air Dolomiti e conoscitore del nostro mercato. L'impressione, comunque, è che nessuno abbia fretta. Va ricordato che il trasporto aereo è un settore molto regolamentato e quindi è essenziale un rapporto chiaro con il governo. In prossimità di elezioni, oggi è difficile immaginare l'approccio della futura maggioranza sul tema Alitalia. È chiaro che un acquirente voglia confrontarsi su uno scenario fatto di certezze.
Commissari e manager tedeschi si sono anche scambiati qualche battuta su piani arrivati ai
giornali ma non negli uffici dell'amministrazione straordinaria. Anche questo fa parte delle schermaglie iniziali. In una nota, nel pomeriggio, Alitalia ha definito i dettagli usciti nei giorni scorsi come «privi di fondamento».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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