La transizione green sarà un tassello sempre più centrale nelle scelte strategiche della famiglia Benetton. Lo scorso anno - chiuso in rosso per 341 milioni di euro complice la maxi svalutazione da 560 milioni della partecipazione in Benetton - ha visto emergere la voglia di discontinuità con il passato a cui si aggiunge l'intento di fare un passo in avanti nel campo della transizione energetica. In tal senso si colloca la costituzione a dicembre 2023 di Edizione Renewables, veicolo che sarà attivo nel settore delle energie rinnovabili. Le opportunità di investimento saranno cercate tra quelle realtà che potenzialmente meglio si sposano con le società dove Edizione risulta già azionista forte e dove la componente green ormai risulta un aspetto sempre più rilevante. I business delle autostrade e degli aeroporti sono un esempio lampante di come l'innovazione vada a braccetto con la transizione energetica.
Guardando al futuro la cassaforte della famiglia di Ponzano Veneto non può certo trascurare la crisi di Benetton. Sebbene i maglioncini colorati siano ormai marginali nell'universo di Edizione - solo 1% dei 12,9 miliardi di gross asset value (ossia net asset value più indebitamento) - il presidente Alessandro Benetton (in foto) nella lettera agli azionisti ha ribadito il forte impegno verso «la società che ha il nostro nome e dalla quale è partita la nostra avventura di imprenditori, va profondamente ripensata per riportare il marchio su un binario di crescita e di sviluppo stabili».
Per farlo il primo passo è la solidarietà al 20% per sei mesi per 908 impiegati.
Il piano di rilancio di Benetton sarà pronto in autunno e, stando alle prime indicazioni date ai sindacati, il nuovo ad Claudio Sforza ha sicuramente in mente l'ottimizzazione della rete dei negozi, chiudendo quelli non profittevoli, migliorare il rapporto qualità-prezzo dei prodotti e ridurre i tempi di produzione. Senza considerare gli effetti della maxi-svalutazione, il risultato di esercizio di Edizione sarebbe stato positivo per 218,4 milioni, in crescita del 23 percento rispetto all'esercizio precedente.
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