Emirates primo azionista di Vodafone

Il gruppo tlc di Abu Dhabi compra il 9,8% per 4,4 miliardi e supera Blackrock

Emirates primo azionista di Vodafone

Fondi arabi nelle tlc europee. La compagnia telefonica degli Emirati Arabi Uniti, Etisalat, ha acquisito una partecipazione del 9,8% in Vodafone per 4,4 miliardi di dollari, diventando primo azionista davanti a Blackrock, Vanguard e Hsbc. La compagnia, ufficialmente conosciuta come Emirates, «ha effettuato l'investimento in Vodafone per ottenere un'esposizione significativa nel leader mondiale nella connettività e nei servizi digitali». L'operazione non ha, dunque, natura ostile, ma promette dui riaccendere il risiko delle tlc europeo perché fornisce al gruppo guidato da Nick Read nuove risorse per crescere per linee esterne. Vodafone sarebbe intenzionato a unire le sue attività britanniche con quelle di Three Uk. Se andrà in porto, l'operazione combinerebbe il terzo e il quarto maggiore operatore mobile nel Regno Unito e creerebbe un player più forte per competere con EE di Bt e O2 di Virgin Media. I vertici di Vodafone e Tre Uk, che fa capo a Ck Hutchison, si sono già incontrati l'anno scorso per negoziare una possibile fusione, ma senza esito. Questa volta, però, l'accordo potrebbe concretizzarsi per via delle pressioni esercitate dal fondo attivista Cevian (azionista di Vodafone) che vorrebbe vedere il gruppo impegnato in operazioni di M&A.

L'onda lunga del risiko inglese potrebbe riverberarsi anche in Italia. L'ingresso di importanti capitali in Vodafone, secondo gli analisti, chiude infatti definitivamente la porta a Iliad su Vodafone Italia, perché Londra non pare avere più motivo di fare cassa. A questo punto il gruppo fondato da Xavier Niel potrebbe però concretizzare l'interesse per la divisione consumer di Tim (in capo a ServCo, una delle due newco derivanti dal progetto di scorporo messo a punto dall'ad Pietro Labriola) a cui guarda anche Apax, oppure pensare di virare su una telco fissa: forse Fastweb o il duo Linkem-Tiscali. In Italia il settore è più che mai in fermento: il fondo Usa Kkr - che ha investito 1,8 miliardi in Fibercop a cui è stata conferita la rete secondaria di Telecom - ha votato a favore dell'accordo commerciale che permetterà alla concorrente Open Fiber di utilizzare pali, canaline e altre infrastrutture che Tim ha già costruito nelle aree bianche, quelle scarsamente popolate. Gli occhi sono quindi tutti puntati al progetto sulla rete unica che ha registrato negli ultimi giorni una forte accelerazione.

Tornando all'investimento in Vodafone, spiega Emirates, è avvenuto attraverso la controllata al 100% Atlas 2022, costituita per l'operazione, che ha acquisito 2,766 miliardi di azioni Vodafone. La stessa Abu Dhabi precisa poi di non progettare un'offerta per prendere il controllo del gruppo, di sostenere il suo cda, il suo managament e la strategia. Gli arabi non cercano la rappresentanza del board e sono fiduciosi nella capacità dell'azienda di sbloccare valore dall'attività commerciale organica e da altre potenziali transazioni strategiche.

«Non vediamo l'ora di costruire una partnership strategica reciprocamente vantaggiosa con Vodafone con l'obiettivo di promuovere la creazione di valore per entrambe le nostre attività, esplorare le opportunità nel mercato globale delle telecomunicazioni in rapido sviluppo e supportare l'adozione di tecnologie di tecnologie di prossima generazione», ha detto l'ad Hatem Dowidar.

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