Sono i grandi gruppi energetico-petrolifero pubblici a dominare la classifica dell'Area studi Mediobanca dell'industria italiana per fatturato. Al primo posto Enel con un fatturato di 62,6 miliardi di euro, seguita da Eni con 44 miliardi e poi Gse (26,3 miliardi). L'indagine analizza i bilanci di 3.437 aziende, suddivise in base al settore in cui operano (2.573 società industriali e di servizi, 252 holding, 27 Sim, 29 società di leasing, 39 di factoring e credito al consumo, 403 banche e 114 assicurazioni). Le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero che si impone con Fca Italy in quarta posizione e i servizi guidati da Telecom. New entry nella Top20 sono Italpreziosi (6,9 miliardi), Eurospin Italia (6,3), Fincantieri (5,8) e Lidl Italia (5,5). La società con il maggior numero di dipendenti rimane Poste Italiane (con oltre 124mila unità) che precede Ferrovie dello Stato (81.409 unità). Seguono, con più di 50mila addetti, Enel (66.717) e Edizione (57.606). Pur in presenza di una crisi di portata eccezionale, circa il 30% delle aziende che compongono la graduatoria ha realizzato, nel 2020, un incremento di fatturato. In particolare si sono distinte alcune aziende del comparto alimentare, della distribuzione organizzata (food), del farmaceutico e del settore informatico. Il gruppo guidato dall'ad Francesco Starace è primo anche nella classifica delle holding italiane per investimenti finanziari (54,1 miliardi) e precede Fs (con 48,3 miliardi). Più indietro Atlantia (17,3 miliardi), terza classificata.
Il 2020 ha segnato anche il cambio al vertice nel settore bancario italiano nel quale Intesa Sanpaolo, in virtù dell'incorporazione di Ubi Banca, ha superato Unicredit per totale attivo tangibile (rispettivamente 994,3 e 929,3 miliardi di euro). A seguire, con ampio scarto, Cassa Depositi e Prestiti (410,3 miliardi) e Banco Bpm (182,5 miliardi). A proposito della qualità del credito, dopo il picco del 2015 (198 miliardi), a fine 2020 la massa dei crediti deteriorati netti degli istituti ammonta a 49 miliardi, in diminuzione del 23,9% rispetto al 2019 che fa seguito al -25,6% del biennio precedente. Importante aumento del cost/income ratio (da 71% a 77%) per effetto di incentivi all'esodo (5%) e spese Covid (1%). Tra le Sim domina la classifica del margine di intermediazione Sanpaolo Invest Sim (139,5 milioni), seguita da Cordusio Sim (71,2 milioni di euro) ed Equita Sim (57,2 milioni).
Per quanto riguarda le assicurazioni, le Generali conservano un dominio assoluto sulla «top 10» dei gruppi con premi lordi che ammontano a 67,4 miliardi di euro, grazie alla sua struttura multinazionale. Seguono il gruppo Poste Vita (16,9 miliardi) e Unipol Gruppo (11,9 miliardi).
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