Il mondo dei trasporti è uno dei primi responsabili dei cambiamenti climatici, oltre che dell'inquinamento e della congestione del traffico nelle città. La «mobilità sostenibile» è diventata negli ultimi anni una parola d'ordine per tutte le persone, le aziende e le istituzioni politiche nazionali e internazionali che hanno l'obiettivo di invertire - o almeno contenere - queste tendenze minacciose per la vita sul nostro pianeta delle generazioni future. E continuerà a esserlo per i decenni a venire.
Eni è protagonista da almeno un decennio su questo tema con sforzi di ricerca e sviluppo e investimenti strategici di grande respiro. Per rafforzare il proprio contributo allo sviluppo di un settore dei trasporti «decarbonizzato», Eni ha in programma di riunire la bioraffinazione, le stazioni di servizio e il car sharing in un nuovo soggetto dedicato alla mobilità sostenibile. Già questa è una dimostrazione di quanto la visione Eni in questo ambito di crescente attualità sia di tipo olistico. L'azienda è impegnata a mettere in campo un mix di soluzioni innovative basate sia su esperienze e tecnologie «proprietarie» sia su asset complementari di partner privati e pubblici, italiani e internazionali. Con questo «approccio combinato», Eni conta di raggiungere, entro il 2050, l'obiettivo di «zero emissioni nette» generate dalla sua attività lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti, propri o acquistati da terzi, in linea sia con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite sia con l'Accordo di Parigi sul clima.
Vediamo più in dettaglio alcune novità recenti e alcuni progetti per l'immediato futuro che dimostrano l'impegno dell'azienda. Il car sharing è uno degli esempi più noti di mobilità sostenibile. Enjoy, il servizio di auto condivise Eni, è presente da anni a Milano, Torino, Roma, Bologna e Firenze. A Torino, Bologna e Firenze, accanto alle familiari auto rosse mild hybrid, sono state aggiunte anche le city car elettriche XEV YOYO, dotate dell'innovativo sistema di battery swapping che consente di sostituire le batterie scariche con altre cariche nel tempo di un rifornimento tradizionale.
Allo sviluppo della mobilità elettrica contribuisce Be Charge, società controllata da Plenitude (Eni) dedicata alla diffusione delle infrastrutture di ricarica. Be Charge è il secondo operatore italiano con oltre 10mila punti di ricarica installati su tutto il territorio italiano in sinergia con la rete delle stazioni di servizio Eni. Sempre più Eni Live Station sono destinate a divenire veri e propri «mobility point», dove gli utenti possono rifornirsi di ogni tipo di vettore energetico (carburanti tradizionali, biocarburanti, elettrico, idrogeno) e beneficiare di tanti altri servizi pensati per la mobilità.
Entro il 2025 Eni prevede di installare colonnine su 1.000 stazioni di servizio in Italia e 500 della rete estera. Inoltre, a Venezia Mestre è stata inaugurata la prima stazione di servizio in Italia, in ambito urbano e aperta al pubblico, dove è possibile effettuare il rifornimento di idrogeno per la mobilità su strada.
Decisivo per la decarbonizzazione della mobilità è anche il ruolo dei biocarburanti: rappresentano un vettore energetico importante per dare un contributo concreto e immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra nella mobilità, in particolare nei settori del trasporto pesante e in quello dell'aviazione.
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