
Eni fa cassa in Costa d'Avorio e Congo e porta a casa 2,7 miliardi di dollari a fronte di un obiettivo cessioni in quattro anni di 8 miliardi. Un affare in linea con l'exit strategy definita dall'ad Claudio Descalzi (in foto) che prevede per le società satelliti, ma anche per i progetti esplorativi, una prima fase di assunzione del rischio e sviluppo a proprio carico e una seconda di monetizzazione con la cessione di una parte (minoranza) del progetto a un investitore. Il passaggio di quote è avvenuto in favore di Vitol, trader di gas e oil olandese (già partner di Eni in Ghana) che lo scorso anno ha rilevato Saras dalla famiglia Moratti. L'operazione prevede che Vitol acquisisca partecipazioni in attività produttive di petrolio e gas e in blocchi in fase di esplorazione, valutazione e sviluppo. In particolare, nel progetto Baleine in Costa d'Avorio, in cui Eni detiene il 77,25%, Vitol acquisirà il 30%, e nel progetto Congo Lng nella Repubblica del Congo, in cui Eni ha il 65%, Vitol avrà il 25%. «L'accordo - spiega il gruppo - consolida ulteriormente la collaborazione tra le due società in Africa Occidentale» e segna, con l'aumento della produzione di gas per generazione elettrica del Paese fino a 70 milioni di piedi cubi al giorno, un ulteriore passo avanti rafforzando significativamente l'accesso all'energia. Il gas prodotto garantirà forniture affidabili per la generazione elettrica del Paese, «un risultato possibile - scrive Eni - grazie alla sinergia con le autorità ivoriane competenti e il partner Petroci». Parallelamente, Eni ha raggiunto il plateau di produzione di petrolio, con 60mila barili al giorno, triplicando la produzione rispetto alla fase precedente. Baleine rappresenta il primo progetto upstream (a monte) a zero emissioni nette (Scope 1 e 2) in Africa.
E grazie all'avvio della Fase 1 (agosto 2023), della Fase 2 (dicembre 2024) e alla Fase 3, attualmente in fase di studio, la produzione complessiva è destinata a raggiungere 150mila barili di petrolio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas.Positiva la risposta del mercato che ieri in una Piazza Affari leggermente positiva (+0,45%) ha premiato Eni con un rialzo dell'1,31% a 14,34 euro.
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