Rewind in casa Eni. Complice la crescita del prezzo delle commodity (petrolio e gas), il Cane a sei zampe torna ai livelli pre-pandemia, raddoppia il dividendo, avvia il buy-back e vede in discesa la futura quotazione della divisione Eni Gas e Luce & Rinnovabili.
Con uno scenario di riferimento che assume un Brent a 65 dollari al barile, e grazie ai numeri positivi, in particolare quelli del secondo trimestre, la cedola è stata portata a 0,86 euro per l'esercizio 2021, più del doppio rispetto agli 0,36 del 2020. L'acconto di 0,43 euro sarà versato il 22 settembre. A ritornare in auge è anche il programma di riacquisto di azioni proprie per 400 milioni di euro. Leggendo i numeri, il gruppo guidato dall'ad Claudio Descalzi ha registrato nel secondo trimestre 2 miliardi di euro di ebit e 930 milioni di utile netto, con un incremento di 1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre 2020.
Il semestre si è chiuso con un utile netto di 1,2 miliardi di euro e un ebit di 3,36 miliardi.
A trainare il conti, la performance dell'Exploration & Production, con un ebit di 1,84 miliardi. Bene anche Eni gas e luce & Eni Rinnovabili (la divisione che Eni intende quotare), con un ebit di 70 milioni (+50 milioni sul secondo trimestre 2020). Migliori risultati di sempre per la chimica, che torna in nero e segna un ebit di circa 200 milioni in crescita di 270 milioni anno su anno.
«In particolare nel secondo trimestre del 2021, Eni ha conseguito risultati eccellenti superando il consensus di mercato di tutti i business e confermando il progressivo trend di recupero già in atto da tre trimestri», ha detto l'ad Claudio Descalzi commentando i dati.
Al di là dei business tradizionali, il gruppo cresce anche sulle rinnovabili. «Abbiamo ampiamente superato il nostro target al 2021 raggiungendo i 2 GW di potenza installata e in costruzione», ha proseguito Descalzi spiegando che «grazie all'accelerazione della nostra crescita nelle rinnovabili, l'ebitda del 2024 sarà superiore a 1 miliardo di euro, in aumento del 10% rispetto al target precedente e quasi doppio rispetto ai livelli del 2021. Il business del gruppo beneficerà di una grande base clienti, raggiungerà il breakeven già quest'anno e raggiungerà un ebitda di oltre 300 milioni di euro nel 2024, ha aggiunto.
Per l'intero esercizio, il Cane a sei zampe prevede un cash flow operativo ante
working capital superiore a 10 miliardi di euro, se il barile si manterrà su una media di 65 dollari. La produzione di idrocarburi è attesa a circa 1,7 milioni di boe al giorno, salendo a 1,68 milioni dal terzo trimestre.
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