Se hai una partita iva o una piccola impresa puoi stare certo: il fisco ti tartasserà. È quanto emerge dalla ricerca diffusa da Unimpresa, che dimostra come gli esattori di Equitalia si accaniscano in particolare contro le piccole aziende.
Oltre il 90% dei controlli, infatti, si concentra sulle partite Iva e micro-piccole imprese. I controlli tributari contro le medie aziende, invece, sono circa l’8% del totale. Solo l’1,7% degli accertamenti, infine, si concentrano sui grandi gruppi.
Il rapporto di Unimpresa scende poi nei particolari: "Lo scorso anno - si legge - sono stati individuati 47 evasori, per lo più grandi gruppi industriali (31), che avrebbero sottratto all’erario quasi 26 milioni di euro ciascuno". Eppure Equitalia si accanisce sui piccoli imprenditori, evidentemente più facilmente "incastrabili".
Nel 2014 sono stati effettuati 177.300 accertamenti da parte dell’agenzia delle Entrate. Di questi, "60.007 (90,23%) hanno riguardato micro-piccole imprese e partite Iva, cioè artigiani e liberi professionisti. Più dettagliatamente, 45.638 verifiche sono state fatte su fasce di maggiore imposta accertata fino a 1.549 euro, 66.457 verifiche fino a 25.823 euro, 38.470 fino a 185.925 euro, 9.279 fino a 5,1 milioni di euro, 156 fino a 25,8 milioni di euro, 7 oltre 25,8 milioni di euro".
Alle medie imprese è andata invece meglio: "14.211 (8,01%) accertamenti totali. Di questi, 2.750 su fasce di maggiore imposta accertata fino a 1.549 euro, 3.220 verifiche fino a 25.823 euro, 4.851 fino a 185.925 euro , 3.182 fino a 5,1 milioni di euro, 199 fino a 25,8 milioni di euro, 9 oltre 25,8 milioni di euro".
Molto più tranquilli, invece, i grandi industriali. In totale hanno subito "3.112 controlli (1,75%): 548 verifiche sono state svolte su fasce di maggiore imposta accertata fino a 1.549 euro, 406 verifiche fino a 25.823 euro, 842 fino a 185.925 euro , 1.145 fino a 5,1 milioni di euro, 140 fino a 25,8 milioni di euro, 31 oltre 25,8 milioni di euro".
"L'amministrazione finanziaria - commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi - si
accanisce sui deboli e a nota o giudizio va cambiato drasticamente il rapporto tra Stato e contribuenti. Siamo amareggiati perché il governo di Matteo Renzi con la delega fiscale non ha fatto nulla in questa direzione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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