Ex-Ilva, scaduti i termini per le offerte. In pole position gli azeri di Baku Steel

Gli italiani latitano, Marcegaglia in corsa solo sui siti dei tubi

Ex-Ilva, scaduti i termini per le offerte. In pole position gli azeri di Baku Steel
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Suonato il gong finale sulle offerte vincolanti per l'acquisizione dell'ex gruppo Ilva e dell'acciaieria di Taranto. Un tempo di Stato, poi passata ai Riva e infine agli indiani di Arcelor Mittal, al termine di questa procedura arriverà il terzo proprietario privato. A differenza della gara precedente, in questo secondo round i gruppi italiani sembrano aver scelto il basso profilo, l'ipotesi di una «cordata italiana», che otto anni fa sembrava la favorita (salvo essere scalzata in dirittura d'arrivo), questa volta non è nemmeno stata tentata. Salvo sorprese dell'ultima ora, il favorito assoluto è il gruppo Azero Baku Steel, che vorrebbe rilevare tutti gli asset. Gli Azeri vogliono oltre a Taranto anche Novi Ligure e Cornigliano, a condizione però di poter installare una nave rigassificatrice in uno dei due mari di Taranto, il Mar Grande, considerato prezioso per la varietà di flora e fauna marina. La nave rigassificatrice che potrebbe ottimizzare il gas proveniente proprio dall'Arzebaijan attraverso il gasdotto Tap, consentirebbe alla società di avere energia a basso costo.

La rivale più accreditata sembra essere la Vulcan Green Steel del gruppo Jindal, mentre nelle ultime ore sembrano in calo le quotazioni dei canadesi di Stelco Holding, degli ucraini di Metinvest (che hanno appena investito a Piombino) e del fondo americano Bedrock che rimangono comunque in lizza. Un prezzo minimo di offerta è stato fissato dai commissari Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli intorno a 1,8 miliardi, assieme a diversi requisiti che il compratore dovrà soddisfare tra i quali tutela dell'occupazione, decarbonizzazione, sostenere comunità e la continuità degli impianti.

Tra gli italiani, il gruppo Marcegaglia potrebbe presentare un'offerta per alcuni asset.

Secondo fonti vicine al dossier, infatti, il gruppo mantovano presenterà un'offerta per i tre siti ex Ilva destinati alla produzione di tubi: a Sénas, in Francia; a Racconigi (Cuneo) in cordata con altre realtà della siderurgia italiana come Profilmec Group ed Eusider; e a Salerno, in cordata con Sideralba, partner di Marcegaglia anche per il sito in Tunisia.

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