Faro Consob su Mps, scontro sui conti

L'Authority chiama i sindaci, dubbi su alcune poste una tantum. Oggi il collegio

Faro Consob su Mps, scontro sui conti

Aria di tempesta su Monte dei Paschi tra il diffondersi di voci di poste che potrebbero penalizzare il bilancio 2021 e il redde rationem sulla governance in agenda lunedì. Quando il cda, inizialmente previsto per l'approvazione dei conti, sarà chiamato a pronunciarsi sull'ad Guido Bastianini, sfiduciato di fatto dal Tesoro che controlla il 64,2% di Rocca Salimbeni e vorrebbe un banchiere più blasonato per la nuova fase del gruppo. La richiesta di verifica sarebbe stata inserita all'ordine del giorno del cda del 7 febbraio da parte del presidente Patrizia Grieco, in corsa secondo indiscrezioni per la presidenza di Generali con la lista di Francesco Gaetano Caltagirone.

Ma nella città del Palio è subito guerra di campo: la richiesta di revoca per Bastianini sarebbe appoggiata da 9 consiglieri su 15, ma l'eventuale uscita del banchiere sarà combattuta. A Bastianini, manager ritenuto vicino ai Cinque Stelle, viene riconosciuto il migliore risultato per Monte Paschi dal 2015 con il ritorno in utile (300 milioni attesi sul 2021) e l'azzeramento del deficit di capitale prospettico (previsto a 1,5 miliardi).

Ma negli ultimi giorni, proprio a ridosso di una ventilata richiesta del Mef al manager di un passo indietro, sono filtrate indiscrezioni relative ad alcuni dubbi emersi relativi a poste straordinarie. Anche per questo motivo la Consob avrebbe acceso un faro sulla governance di Rocca Salimbeni, spingendo il collegio sindacale della banca (+0,89% in Borsa) a riunirsi già oggi. Giuseppe Bivona, fondatore del fondo attivista Bluebell, ha chiesto all'Authority di sospendere le contrattazioni di Borsa su Mps fino a che la banca non avrà confermato o smentito l'esame della richiesta di revoca delle deleghe dell'ad; le indiscrezioni di stampa su ipotetiche «scorrettezze contabili» e «l'esistenza di una richiesta di sostituire l'ad da parte della Commissione europea come condizione per la concessione della proroga». Il Tesoro, tramontata lo scorso autunno la trattativa per la cessione di Mps a Unicredit, sta negoziando con Bruxelles e Francoforte l'uscita dal capitale di Rocca Salimbeni (prevista in origine per dicembre 2021) e l'attesa ricapitalizzazione da 2,5 miliardi necessaria a finanziare il rilancio. La Commissione ha prontamente ribadito di non avere «commenti» circa l'eventuale cambio della guardia ai vertici di Mps pur seguendo «attentamente gli sviluppi». Si tratta della seconda volta nel giro di pochi giorni.

In ogni caso, proprio mentre la governance è in discussione, Standard Ethics ha alzato il corporate rating di Rocca Salimbeni.

In serata infine sono stati comunicati i requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce e da soddisfare a partire dal primo marzo prossimo: un Total capital ratio del 13,50% e un Cet 1 dell'8,8 per cento.

Ma ieri è stata giornata di esami «Srep» anche per le due big Intesa Sanpaolo e Unicredit e per le altre banche italiane, che hanno superato la prova.

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