Fca e Psa procedono sempre più spedite verso la creazione di Stellantis, il nome del futuro gruppo post fusione. Le nozze si celebreranno entro il primo trimestre del 2021 ed entrambe le società sono ottimiste sul via libera dell'Antutrust Ue dopo le indiscrezioni positive filtrate nei giorni scorsi. «Prevediamo di raggiungere un risultato soddisfacente con la Commissione europea nei tempi fissati per la fusione», la rassicurazione di Mike Manley, ad di Fca.
Ieri, intanto, i cda dei due gruppi hanno comunicato i rispettivi conti trimestrali. E per Fca il terzo trimestre è stato contrassegnato dal ritorno all'utile con un dato migliore delle attese: 1,2 miliardi contro il rosso di 1,04 miliardi del secondo trimestre su cui ha pesato il lockdown per la pandemia. Ricavi, invece, calati del 6% a 25,8 miliardi, ma anche questo dato supera le stime del mercato. Quindi, Ebit adjusted record a 2,3 miliardi, con gli Usa nel ruolo di locomotiva e il Sud America positivo nonostante la flessione del mercato. Nell'area Emea, che include l'Europa, il calo dell'Ebit adjusted è dovuto anche ai maggiori costi sostenuti per l'elettrificazione della gamma, seppur in parte compensati dall'effetto prezzi positivo, dalle azioni di contenimento dei costi e dal miglioramento dei risultati delle joint venture.
«Ancora una volta - le parole di Manley - il nostro team ha dimostrato la sua straordinaria capacità di recupero e creatività e con la fusione che molto presto darà vita a Stellantis, siamo più forti e concentrati sull'obiettivo di creare valore significativo per tutti i nostri azionisti. Nel periodo, inoltre, i nostri impianti sono tornati all'attività e quasi tutti a un'operatività ai livelli pre Covid-19». Manley si è quindi soffermato sulla «solida posizione di liquidità di Fca, con quella disponibile cresciuta di 10 miliardi sul trimestre precedente». L'auspicio dell'ad è che «il buon momento vissuto tra luglio e settembre possa continuare per almeno parte dell'ultimo trimestre».
Fca ha reintrodotto le stime per il 2020: salvo significative interruzioni a causa della pandemia, si guarda a un Ebit adjusted fra 3 e 3,5 miliardi e a un free cash flow industriale tra un assorbimento di cassa pari a 1 miliardo e zero. I timori di nuove chiusure generali per la pandemia hanno comunque penalizzato Piazza Affati (-4%) e anche il titolo Fca è andato incontro a un esito negativo (-3,87%), nonostante i conti oltre le attese. Male in Borsa anche Peugeot a Parigi: -3,92%.
Psa, dal canto suo, ha visto i suoi ricavi diminuire dello 0,8% a 15,5 miliardi. Il trimestre del gruppo è stato particolarmente influenzato dalla controllata Faurecia, società di componentistica, il cui fatturato è sceso del 7,4%. E a proposito di Faurecia, Psa ha annunciato la cessione del 7% del capitale prima della fusione con Fca.
Da Parigi si precisa anche che Psa ha venduto meno veicoli (-12,7%), ma a un prezzo più alto, privilegiando «redditività e generazione di cassa». Pertanto, il fatturato della divisione automobilistica è aumentato dell'1,2%. Con un basso stock di veicoli e un portafoglio ordini completo.
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