Ferrovie sul binario dei privati: "Apriremo il capitale"

Donnarumma: "Niente quotazione. Il Pnrr sarà finito, già investiti 10 miliardi su 25"

Ferrovie sul binario dei privati: "Apriremo il capitale"
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Niente quotazione in vista per Ferrovie dello Stato. L'amministratore delegato Stefano Donnarumma (in foto), alla guida di FS dallo scorso giugno, ha fatto chiarezza sui possibili piani. Al momento non c'è nessun progetto di quotazione in Borsa, mentre è allo studio l'eventualità di aprire il capitale. «Stiamo studiando la maniera per aprire il capitale anche ai privati, cedendo solo una quota di minoranza perché le infrastrutture devono garantire il trasporto dei passeggeri», ha detto il top manager a margine della fiera biennale della tecnologia per i trasporti, InnoTrans, a Berlino. Donnarumma ha precisato che un gruppo come Ferrovie, molto eterogeneo, è un asset troppo articolato per essere quotato o privatizzato interamente.

Tra le priorità del gruppo al momento c'è sicuramente il Pnrr e anche qui Donnarumma non mostra tentennamenti: «Il dubbio sulla realizzazione delle opere del Pnrr non si pone. Siamo già a quota 10 miliardi sui 25 totali». «Stiamo entrando nella fase esecutiva del Piano - ha proseguito - il nostro programma può essere completato nei tempi tecnici e quello che potrebbe essere non terminato è comunque finanziato con altri strumenti». Il nuovo numero uno delle FS si è soffermato sul piano industriale che si sviluppa su un arco di dieci anni e bisognerà ragionare su alcuni progetti che vanno bene, come in Germania dove il gruppo fattura un miliardo l'anno, mentre altri vanno meno bene e «su questo aspetto dovremo prendere delle decisioni nei prossimi mesi».

Quanto all'Italia, l'obiettivo principe è «fare di più anche per i passeggeri». Il cantieri aperti in estate sono quasi tutti completati e nei mesi estivi dal punto di vista del numero di passeggeri è emersa una crescita di un punto in percentuale rispetto all'anno scorso.

Una riflessione sarà fatta sulla saturazione delle linee. «Potremmo razionalizzare il numero dei treni riempendoli adeguatamente e liberare le tratte - ha detto l'ad - e in ogni caso dobbiamo gestire le aree più congestionate delle stazioni di Milano, Roma e Napoli».

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