Il "piano recupero" del Fisco. Valanga di lettere in arrivo

L'obiettivo dell'Agenzia delle entrate-riscossione è quello di recuperare 1,5 miliardi dovuti in cambio di uno sconto

Il "piano recupero" del Fisco. Valanga di lettere in arrivo

Che si dovesse "fare cassa" lo si sapeva già dai lavori di preparazione della manovra 2020. Ora, però, si inizia a fare sul serio. Nelle prossime settimane partiranno 55mila lettere del fisco rivolte a imprese, professionisti e autonomi che hanno emesso fattura elettronica senza poi presentare la comunicazione della liquidazione periodica dell'Iva (spesso perché non versata). L'obiettivo è quello di recuperare per 1,5 miliardi di imposta sul valore aggiunto dovuta ma ancora non entrata nella casse dello Stato. Attraverso la lettera l'Agenzia dell'entrate-riscossione inviterà i contribuenti a presentare la comunicazione della liquidazione entro il 30 aprile prossimo, termine previsto per la dichiarazione annuale, pagando le sanzioni previste per l'omesso invio e l'Iva dovuta con sanzioni e interesse, ma ottenendo uno sconto sulla multa che sarà calcolato in proporzione all'attivazione dell'estinzione del pagamento.

Dati alle mani, i destinatari della missiva dell'Agenzia riguarda una fetta piccolissima di contribuenti e la verifica si è limitata al riscontro della sola trasmissione della comunicazione di liquidazione senza la verifica della corrispondenza dei dati inseriti in fattura. Le attività riguardano lo schema di convenzione 2019-21, non ancora firmato, tra l’Agenzia delle entrate-riscossione e il ministero dell’Economia e delle Finanze in cui si prevede il raggiungimento, come target annuale, di un milione e 780mila lettere di compliance per l’Iva, con il fine di recuperare 1,5 miliardi di euro per l'anno in corso e 1,4 miliardi per i due anni seguenti. Il tutto rientra, inoltre, nel grande piano di lotta e recupero dell'evasione messo in campo dal governo nella manovra 2020 e che dovrebbe far rientrare nelle casse dello Stato 7 miliardi di euro.

Intanto, nei due mesi a partire da settembre in cui il gettito dell’Iva era calato, a novembre torna a salire del 4,9% rispetto allo stesso mese del 2018, mentre rispetto ai 3 trimestri 2019 il maggiore gettito è di 2,2 miliardi totali sui su cui l’e-fattura dovrebbe rappresentare circa 1,5 miliardi.

Dati importanti che, per buona parte si concentrano oggi, con il verseranno nelle casse dello Stato di circa 27 miliardi di euro, solo 3 miliardi in meno dell'intera manovra finanziaria. Insomma il Fisco scalda i motori e si prepara a passare all'incasso con una raffica di accertamenti e di controlli.

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