Generali dà avvio ai festeggiamenti per i 190 anni di storia con Fenice 190, un piano quinquennale di investimenti da 3,5 miliardi a sostegno della ripresa economica europea a cominciare da Italia, Francia e Germania, i Paesi più colpiti dal Covid19. Siamo ottimisti: riteniamo che il 2021 segnerà la fine della pandemia e l'avvio della ripresa e, con Fenice 190, vogliamo esserne protagonisti lasciando un segno concreto per il futuro dice l'ad Philippe Donnet durante la presentazione alla stampa del palinsesto, sottolineando poi come le iniziative che saranno finanziate dal piano siano contrassegnate da due dei valori presenti nel Dna di Generali fin dalla sua nascita e che hanno contribuito al suo successo: l'internazionalità e la sostenibilità sociale e ambientale nel tempo.
Con Fenice 190 diventano permanenti le iniziative avviate nel 2020 per affrontare la crisi e che hanno superato l'obiettivo del miliardo. A questo primo importo si aggiunge un impegno di 500 milioni all'anno per i prossimi cinque anni, destinati alla crescita sostenibile spiega la società. La responsabilità del comitato investimenti è affidata Aldo Mazzocco, ad di Generali Real Estate. Finora sono stati identificati dieci fondi, specializzati in pmi europee, infrastrutture e nella transizione energetica, per un impegno di 1,05 miliardi. Vogliamo partecipare allo sviluppo di una società più sostenibile e valorizzarla ha aggiunto Gabriele Galateri, presidente del gruppo, citando tra le iniziative in palinsesto anche il recupero per dicembre delle Procuratie Vecchie a Venezia che diventeranno la sede della Fondazione The Human Safety Net.
Quanto al futuro più immediato, Donnet ha confermato i target previsti al 2021 e ha ribadito di guardare alle opportunità di M&A forte della disponibilità, rispetto alle previsioni del piano, di 2,6 miliardi. In Europa -ha spiegato il manager - vi sono numerose compagnie di assicurazioni di piccole dimensioni e alcune di loro potrebbero essere sotto pressione a causa della pandemia e generare un'ondata di aggregazioni a cui Generali potrebbe prendere parte. In particolare, Donnet ha definito strategica l'Europa Orientale, area in cui la compagnia intende rafforzare le posizioni di leadership già raggiunte.
Sempre ieri il Leone di Trieste ha comunicato i dati di consenso sul bilancio 2020 che sarà pubblicato l'11 marzo. Gli analisti si attendono 69,9 miliardi di premi lordi (da 69,7 miliardi del 2019), un risultato operativo di 5,148 miliardi (da 5,192 miliardi), un utile netto è stimato a 1,748 miliardi (da 2,67 miliardi) e un dividendo di 0,97 euro (da 0,96).
Ivass permettendo, nel corso dei prossimi mesi Generali dovrebbe pagare anche la seconda tranche sul bilancio 2019 (pari a 0,46 euro) congelata in seguito alle indicazioni dell'autorità di vigilanza. Se ciò si concretizzasse, ai prezzi attuali (15,56 euro), Generali avrebbe un rendimento del 9,1 per cento.
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