La crisi greca è arrivata alle battute finali. Da domani sera a mezzanotte la Grecia non sarà più sotto il programma di aiuti, e non avrà più l’ombrello finanziario di Ue-Bce-Fmi che le ha consentito di rimborsare il suo debito fino ad oggi. E sempre domani scade il rimborso di 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, frutto del raggruppamento delle rate di giugno che il Fondo aveva concesso per dare ad Atene un intero mese per negoziare senza la pressione delle scadenze. Vediamo, di seguito, cosa succederà nei prossimi giorni.
30 GIUGNO - Scade il secondo programma di aiuti. Atene perde i 7,2 miliardi di euro ancora disponibili in base al piano, nonché 1,9 miliardi di profitti SMP (Securities Markets Programme, i profitti della Bce sui bond ellenici) che saranno ridistribuiti agli Stati invece di finire nelle casse greche come previsto dall’Eurogruppo. Inoltre, scade il pagamento di 1,6 miliardi al Fmi: se non pagherà, entrerà tecnicamente in "arretrato", ma non scatterà il default. Anche altri Paesi hanno pagato in ritardo le rate del Fmi.
5 LUGLIO - Referendum in Grecia sulla proposta dei creditori.
10 LUGLIO - Scadono circa 2 miliardi di titoli di Stato.
13 LUGLIO - Pagamento di un’altra rata al Fmi, di circa 450 milioni di euro.
17 LUGLIO - Altri titoli di Stato in scadenza, per un miliardo circa di euro.
20 LUGLIO - È il giorno del possibile default, secondo i calcoli di molti analisti. Atene deve rimborsare alla Bce circa 3,4 miliardi, cifra che al momento non ha.
Per evitare il default il governo di Atene dovrebbe, subito dopo il referendum, tornare al tavolo con i creditori e negoziare in fretta un terzo piano di aiuti, che però non potrà prescindere da molte delle richieste fatte in questi giorni dai creditori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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