Dopo la Grecia, trema l'Italia: il debito vola a 2.218 miliardi

La situazione economica precipita e Renzi vola in Africa. Salvini all'attacco: "Un domani l'Ue farà a noi quanto ha fatto alla Grecia"

Dopo la Grecia, trema l'Italia: il debito vola a 2.218 miliardi

Adesso anche l'Italia ha paura. Perché l'incubo, che stanno vivendo in questi giorni i greci, potrebbe essere vissuto anche dagli italiani. L'ultimo allarme arriva dall'ennesima impennata del nostro debito pubblico. Nel mese di maggio ha toccato, in valore assoluto, i 2.218,2 miliardi. Dall'inizio dell'anno il balzo in avanti è stato di ben 83,3 miliardi di ben, pari al 3,9%. Cifre che allarmano non poco i tecnici della Banca d'Italia.

"Il debito era a quota 2.134,9 miliardi a fine 2014 - si legge nel supplemento finanza pubblica al bollettino statistico dell'istituto di via Nazionale - e raggiunge i 2.218,2 miliardi alla fine di maggio 2015". Nel solo mese di maggio il debito è cresciuto di 23,4 miliardi, oltre il fabbisogno (4,3 miliardi) per un aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, ma anche per il calo dell’euro e le condizioni di mercato sui bond (indicizzazioni ed emissioni). I dati pubblicati dalla Banca d'Italia non fanno dormire sonni tranquilli a Matteo Renzi che, mentre l'Unione europea si sgretola in Grecia, è volato in Africa.

"Quello che stanno facendo con la Grecia, che è meno della Lombardia - lo avverte il leader della Lega Nord, Matteo Salvini - un domani lo faranno all’Italia, che non è la Grecia, cha ha un’industria ben più sviluppata, un artigianato ben più sviluppato, che ha dei beni preziosi come Enel, Eni, Fincantieri, Finmeccanica, che a qualcuno fanno gola".

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