I guai di Worldline frenano anche Nexi

Le quotazioni ai minimi possono invogliare l'M&A

I guai di Worldline frenano anche Nexi
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Nuove turbolenze sul settore dei pagamenti digitali. La francese Worldline ha lanciato il suo terzo warning nell'arco di un anno accompagnandolo con l'uscita di scena dell'amministratore delegato Gilles Grapinet che sarà sostituito ad interim dal suo vice Marc-Henri Desportes. Il nuovo taglio degli obiettivi per il 2024 arriva a due mesi di distanza dal precedente e adesso Worldline prevede ricavi in crescita solo dell'1% rispetto al +2-3% indicato in precedenza. L'ebitda è visto in flessione a 1,1 miliardi di euro. Il taglio dell'outlook è dovuto a problemi specifici di performance nell'area Pacifico e in alcuni settori globali online, come quello dei viaggi. Anche se la revisione delle stime è di modesta entità, le azioni Worldline sono scivolate indietro del 14% piombando ai nuovi minimi storici, trascinando al ribasso anche l'italiana Nexi (-2,8%).

Rispetto ai picchi di tre anni fa, nel bel mezzo dell'entusiasmo dell'era Covid per le società di pagamenti digitali, Worldline ha visto andare in fumo il 92 percento del proprio valore e oggi capitalizza solo 2 miliardi, una valutazione decisamente bassa che potrebbe riaccendere appetiti M&A da parte di qualche fondo o anche di un competitor come la stessa Nexi che capitalizza quasi quattro volte la rivale nonostante a livello di ricavi il rapporto sia inverso (4,6 miliardi per i francesi, 3,4 miliardi per Nexi). Una combinazione Worldline-Nexi creerebbe un gruppo da 8 miliardi di ricavi e circa 3 miliardi di ebitda.

Il settore dei pagamenti digitali è alle prese in Europa con una situazione di marginalità in deterioramento e una sempre più pressante necessità di innovare. Il consolidamento è indicato da molti come l'opzione regina per trovare sinergie e stare al passo con le tre big statunitensi (Visa, Mastercard e American Express).

Nexi, anch'essa scesa molto dai picchi del 2021 (-67%), mostra fondamentali

più solidi, con tassi di crescita nell'ordine del 5/10% e forte generazione di cassa. A detta degli analisti di Equita le difficoltà dei francesi stanno inoltre permettendo a Nexi di guadagnare quota di mercato in Europa.

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