I distributori della rete Deliveroo in Belgio non possono essere riclassificati come dipendenti con contratti che configurano obblighi fiscali e previdenziali per l'azienda. È quanto ha deciso un tribunale del lavoro belga. La decisione del giudice fa riferimento a una minoranza di fattorini di Deliveroo in Belgio, ma l'azienda ha rivendicato una «vittoria», tra le critiche dei sindacati locali.
Nel processo, il revisore del lavoro e l'Ufficio nazionale della previdenza sociale hanno legalmente chiesto a Deliveroo di pagare una pesante multa per ritardi nei contributi dovuti per la previdenza sociale di un gruppo di dipendenti. La corte, tuttavia, ha ritenuto che in assenza di contratti di lavoro non sia possibile determinare «eventuali conseguenze fiscali» applicabili ai lavoratori dipendenti. Per il tribunale del lavoro francofono di Bruxelles, il «rapporto di lavoro» tra Deliveroo e i 115 corrieri in causa «non può essere considerato un contratto di lavoro». Martin Willems, leader dell'influente Confederazione dei sindacati cristiani (Csc), ha trovato «sorprendente» che la corte «non trovi subordinazione legale nonostante una forte subordinazione economica».
«Questa sentenza non favorisce nessuno, tanto meno fattorini che vogliono beneficiare dei diritti degli altri lavoratori, come la protezione sociale o l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro con una copertura reale degna del loro nome», ha aggiunto. Da parte sua, un portavoce di Deliveroo ha detto che la sentenza è stata una «vittoria» per l'azienda.
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