Le politiche monetarie attuate dalla Banca centrale europea (Bce) e, parallelamente sui mercati internazionali, quelle avviate dalla Federal Reserve (la banca centrale americana) danno frutti altalenanti. Se, da una parte, i prezzi di alcune materie prime industriali cominciano a diminuire, come fa notare Sky tg24, l’inflazione reale affonda ancora i propri morsi.
A luglio, in Ue, è arrivata al 9,8%, limitando l’osservazione all’eurozona si arriva all’8,9% (era l’8,6% a giugno) e stringendo il focus sull’Italia, l’inflazione si è assestata all’8,4% contro l’8% del mese di giugno.
Le previsioni
La Bce è pronta a ritoccare verso l’alto di 50 punti base i tassi direttori a settembre. Ciò si traduce in un aumento dello 0,5% e suggerisce che le previsioni sono pessimistiche, che l’inflazione continuerà la sua corsa e che, giunti a questo punto, sfonderà il tetto del 10%.
Isabel Schnabel membro del board della Bce, ha detto che il rischio recessione in Europa, pure essendo reale, preoccupa meno del boom inflazionistico. Traducendo le sue parole si comprende che l’aumento di 50 punti base di luglio non ha dato i frutti sperati.
La Bce potrebbe optare quindi per un ulteriore calmieramento dell’inflazione fino al 3%-4% contro l’attuale 2%. Se l’euro si svaluta importiamo inflazione. Più di ogni altra cosa però occorre guardare con rapidità e convinzione all’autunno che si annuncia teso tra i prezzi dell’energia in aumento, la crisi russo-ucraina, l’inflazione e il timore recessione. L’incertezza non fa bene a nessuno e questo lo dimostra la Federal Reserve che è intervenuta con maggiore enfasi durante l’estate ritoccando verso l’alto i tassi direttori e, di fatto, negli Usa si è registrata una lieve contrazione dell’inflazione. Più si viaggia verso Est, più la situazione peggiora.
L’Europa e l’inflazione
In Francia e a Malta l’inflazione è del 6,8%. A Oriente la situazione è esplosiva: +23,2% in Estonia, +21,3% in Lettonia e +20,9% in Lituania. Rispetto al mese di giugno soltanto sei Stati membri sono riusciti a contenere l’inflazione, al contrario di quanto avvenuto in altri diciotto Stati e nei tre Stati in cui l’aumento dei prezzi si è stabilizzato.
Questo suggerisce che ogni economia nazionale reagisce in modo diverso, anche perché fa stato
l’indipendenza energetica di ognuna di queste. Una ricetta calata dai piani alti dell’Eurotower può essere d’aiuto, ma occorrono strumenti più dinamici che permettano a ogni economia di applicare misure adatte e peculiari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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