Intesa riparte da famiglie e imprese

Ridisegnata la Banca dei Territori. Barrese: "In cinque mesi erogati 20 miliardi"

Intesa riparte da famiglie e imprese

A due mesi dalla fusione con Ubi Banca (con una migrazione che ha riguardato 2,4 milioni di clienti, mille filiali e 15mila dipendenti), Intesa Sanpaolo ha presentato ieri la nuova struttura della divisione Banca dei Territori, che si propone giocare un ruolo da protagonista con l'attuazione del Pnrr. La divisione, che nei primi cinque mesi del 2021 ha già erogato 20 miliardi di euro, di cui 11 alle pmi e alle micro imprese (complessivamente il dato è in aumento del 12% rispetto al 2020), conta su 13,5 milioni di clienti, 3.700 filiali, quasi 50mila dipendenti, 550 miliardi di raccolta e 250 miliardi di impieghi. Tra raccolta e impieghi, come sottolineato dal responsabile della Banca dei Territori, Stefano Barrese, l'impatto di Banca dei Territori è pari alla metà del Pil nazionale. Quanto alle moratorie, secondo i dati forniti dallo stesso banchiere, il conto per le 300mila richieste ricevute si aggira sui 50 miliardi.

«Completata l'integrazione con Ubi, abbiamo deciso di riorganizzarci per seguire al meglio i territori, segmentandoli così da raggiungere capillarmente famiglie e imprese e accompagnare i clienti verso la ripresa», ha proseguito Barrese secondo cui le iniziali difficoltà legate, in particolare, alle piattaforme informatiche sono ormai superate.

La nuova struttura si articola su 12 direzione regionali, tra cui tre in Lombardia (Nord affidata a Tito Nocentini, Sud a Marco Nava e Milano e provincia a Gianluigi Venturini), e su altre due direzioni trasversali. Più in dettaglio la direzione Impact, guidata da Marco Morganti, persegue gli obiettivi di impatto sociale del gruppo con 96 punti operativi, mentre la neo costituita direzione Agribusiness guidata da Renzo Simonato serve 80mila imprese che valgono per il gruppo 12 miliardi di impieghi.

La nuova struttura vuole essere funzionale a sostenere i clienti nella ripresa in corso che, secondo le stime presentate dal capo economista Gregorio De Felice si tradurrà in una crescita del Pil del 4,6% per fine anno e del 4% nel 2022. Per quanto riguarda il medio-lungo termine «siamo in un momento di svolta e abbiamo un'occasione storica per modernizzare il Paese per riuscire ad arrivare a un sistema economico molto più efficiente che in passato», ha evidenziato l'esperto per cui occorrerà promuovere riforme, semplificare Pa e giustizia, aumentare la concorrenza e ridare slancio agli investimenti, traendo i massimi benefici dal Pnrr.

Su questo fronte, per quanto riguarda le aziende, «Intesa Sanpaolo sta dedicando nuovi strumenti di intervento finanziario e di consulenza, per favorire, anche attraverso la creazione di nuove filiere il percorso nell'innovazione, nell'internazionalizzazione e nel raggiungimento di quei parametri di sostenibilità e di impatto necessari per assicurare una crescita costante nel futuro», ha

commentato Barrese. Per quanto infine riguarda i privati, l'attenzione della banca è particolarmente concentrata sul sostegno alla domanda immobiliare di famiglie e giovani e sulla la protezione e gestione del risparmio.

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