In una giornata di mercato piatta, Intesa Sanpaolo incassa una importante promozione da parte di Jefferies, autorevole banca d'affari americana, i cui analisti hanno esaminato i piani e i conti appena presentati dal ceo del gruppo milanese, Carlo Messina. Anche perché la stessa Intesa ha da pochi giorni effettuato proprio negli Usa un collocamento obbligazionario da tre miliardi di dollari, a fronte di richieste pervenute per oltre 11 miliardi.
Jefferies ha colto nel segno, individuando il punto di forza del gruppo nella diversificazione delle entrate: «Un modello di business che sarà in grado di tenere alti i flussi in entrata anche quando i tassi d'interesse cominceranno a scendere». In altri termini il modello può contare su una diversificazione tra tassi e commissione che ha pochi pari in Europa. Da un lato la tradizionale attività creditizia, che nei momenti di elevati tassi d'interesse come quello attuale, iniziato ormai più di un anno fa, genera margini importanti e crescenti. Dall'altra una mole di commissioni diversificate a loro volta, grazie alla presenza di Intesa in tutti e tre i principali business legati al risparmio o wealth management: l'asset management, con Eurizon; il private banking con Fideuram; l'assicurazione, con Intesa Vita. Tre realtà leader dei loro settori.
Al punto che per gli analisti Usa il titolo Intesa, che ieri ha chiuso a 2,6 euro, nell'orizzonte 2024 e '25 può salire fino a 4,4 euro (+72%) nello scenario migliore; fino a 3,9 (+52%) nello scenario base; e contenere le perdite ai 2,2 euro (-14%) in caso di scenario negativo. Previsioni che riflettono stime di utili (e quindi anche dividendi) del 3-5% più alte del consensus.
In questo modello si aggiungono le diversificazioni che la banca ha effettuato sul piano di prodotti, servizi e investimenti. Due esempi su tutto: il lancio nel 2023 di Isybank, la banca digitale del gruppo. E gli investimenti nelle super tecnologie contemporanee, quali l'intelligenza artificiale o l'ingresso di Intesa nella Space X di Elon Musk.
Non è dunque un caso che ieri la banca abbia avviato la quinta edizione di Imprese Vincenti, il programma di Intesa Sanpaolo per le pmi che punta a selezionare le più innovative e promettenti, quest'anno calibrato per valorizzare quelle più sostenibili. Le pmi interessate potranno autocandidarsi entro il 15 febbraio 2024 e quest'anno la novità è il coivolgimento di nuovi partner e la partecipazione agli eventi di Università e Centri Nazionali di Ricerca, con oltre 20 Università e Spoke su tutto il territorio nazionale.
Saranno selezionate 150 aziende (di cui 10 straniere) che avranno attivato progetti o raggiunto risultati in termini di focus sui
fattori di contribuzione al Pil italiano e a impatto sociale, innovazione e ricerca, transizione digitale ed ecologica, internazionalizzazione, passaggio generazionale e consolidamento dimensionale, formazione e welfare.
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