Iren entra nel mercato fotovoltaico. La nuova strategia del gruppo focalizzata sulle rinnovabili, e annunciata dall'ad Gianni Armani in occasione del suo primo piano industriale a novembre, entra nel vivo. La prima pietra è una di quelle che pesano. L'utility torinese ha, infatti, acquisito il più grande impianto fotovoltaico di Italia.
Nel dettaglio, Iren ha rilevato da European Energy il 100% delle quote di Puglia Holding Srl, società che controlla 5 veicoli che hanno in gestione i parchi fotovoltaici di ASI Troia situati nelle località di San Vincenzo e Montevergine (Foggia) e del complesso di Palo (Bari). Gli impianti di ASI Troia sono stati costruiti tra il 2019 e il 2021 e hanno una capacità installata di 103 MW risultando il più grande parco realizzato in Italia ad oggi; gli impianti di Palo hanno invece una capacità installata di 18,5 MW e sono in corso di finalizzazione.
Complessivamente, quindi, i nuovi siti consentono una produzione di energia elettrica di 180 GWh all'anno e circa il 50% dei volumi generati beneficiano di un prezzo minimo garantito per 20 anni. L'operazione ha un valore di 166 milioni con ebitda medio atteso degli impianti fotovoltaici pienamente operativi di circa 15 milioni. Il closing è previsto nel corso del primo trimestre del 2022.
«Nel contesto attuale di elevata volatilità dello scenario energetico dichiara Armani aumentare la produzione di elettricità da fonte rinnovabile, ci permette di essere più competitivi, offrendo un prodotto sostenibile a prezzi vantaggiosi per i nostri clienti. L'accordo accelererà poi il raggiungimento dei target evidenzianti nel piano con l'obiettivo di colmare il gap tra la richiesta di energia green e i volumi di produzione attraverso l'incremento della capacità rinnovabile».
L'operazione permette, infatti, al gruppo di crescere nelle rinnovabili, in particolare nel settore fotovoltaico (Iren era solo attiva nell'idrico), e rientra tra gli investimenti strategici per la transizione ecologica delineati nel piano. Il target di nuova capacità rinnovabile installata al 2030 è di 2,2 GW.
«Siamo confidenti - ha concluso Renato Boero, presidente di Iren - di poter concludere ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi, accelerando il processo di decarbonizzazione delle nostre attività» Il titolo ieri In Borsa ha chiuso in terreno negativo (-1,14% a 2,6 euro) con le altre utility a causa delle ipotesi in essere sul possibile coinvolgimento dei produttori per arginare il caro-bollette.
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