Nel mese di gennaio l'Italia è tornata in deflazione, toccando i minimi da oltre 50 anni. Lo comunica l'Istat. L'indice dei prezzi al consumo,infatti, segna un calo dello 0,6% tendenziale (non succedeva dal settembre '59) e una contrazione dello 0,4% congiunturale. La flessioni tendenziali e congiunturali sono entrambe dovute alla caduta tendenziale dei prezzi dei beni energegetici, particolarmente dei non regolamentati e al rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi, in particolare di quelli relativi ai trasporti.
Intanto i prezzi per il carrello della spesa a gennaio sono rimasti totalmente fermi. Su base annua i beni alimentari, per la cura della casa e della persona tengono, tamponando la discesa di dicembre. E sul mese fanno addirittura segnare un rialzo (+0,5%).
A gennaio tutti i capoluoghi di regione e le province autonome sono in deflazione, eccetto Bolzano (+0,3%). Per il resto, su base annua, sono tutti segni meno, dal -1,1% di Firenze al -0,1% di Palermo. Guardando a tutte le grandi città (oltre 150 mila abitanti) non se ne salva nessuna, giusto Parma presenta un indice fermo.
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