"Proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi". Così l''Istat certifica l'ennesimo momento di impasse dell'economia italiana. Nella sua nota mensile sull'andamento della produzione, l'Istituto nazionale di Statistica ha fotografato lo stato di salute della macchina economia tricolore: "A settembre, l'indice del clima di fiducia dei consumatori e l'indice composito per le imprese hanno fornito indicazioni diverse. La fiducia dei consumatori ha segnato un lieve aumento a sintesi di un deterioramento del clima economico e di un miglioramento della valutazione delle prospettive future. La fiducia delle imprese ha evidenziato un lieve calo e per le imprese manifatturiere si è rilevato un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione, mentre quelli sulle scorte di magazzino sono rimasti stabili".
Quindi, il perché della nuova fase di stallo: "I dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti d'America e le misure compensative attivate dai Paesi coinvolti, i fattori geopolitici destabilizzanti e il rallentamento dell'economia cinese, continuano a influenzare negativamente il commercio mondiale".
Dunque, nel report dell'Istat si legge ancora: "In Italia, la revisione dei conti economici ha lievemente modificato il profilo del Pil che ora evidenzia un marginale incremento congiunturale sia nel primo sia nel secondo trimestre (+0,1%). Tuttavia, a luglio, l'indice della produzione industriale ha registrato la seconda flessione congiunturale consecutiva".
L'ente
di ricerca pubblico italiano, infine, chiosa sottolineando la frenata: "L'indicatore anticipatore ha mantenuto un profilo negativo, suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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