La ripresa economica italiana è stata confermata dagli ultimi dati dell'Istat. Quelli relativi al primo trimestre del 2015. La deflazione si è bloccata: a maggio l'indice annuo dei prezzi risale infatti al +0,2% dal -0,1% di aprile. Il segno positivo arriva dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi, in altre parole è il primo tasso positivo dall'inizio del 2015. A farlo sapere, in una nota, è l'Istat.
Il +0,2% annuo è anche il valore più alto da novembre del 2014, sei mesi fa. Inoltre lo stesso aumento dei prezzi al consumo (+0,2%) si registra anche nel confronto con aprile. La ripresa dell'inflazione è dovuta principalmente, spiega l'Istat, "all'ulteriore ridimensionamento della flessione su base annua dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile)", ovvero dei carburanti, "e all'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi" causata in particolare dall'inversione dellatendenza annua "dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile) e "dalla crescita di quelli dei servizi ricreativi, culturali e della cura della persona (+0,9%, da+0,7% di aprile)". L'inflazione acquisita per il 2015 è pari allo 0,1% (era "zero" ad aprile).
Quanto all'indice Ipca, il tasso armonizzato a livello europeo, risulta in linea con l'indice nazionale (+0,2% sia in termini congiunturali che tendenziali).
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,1% su base mensile e registrano una crescita su base annua stabile allo 0,8%.
Cresce anche il prodotto interno lordo (Pil) dello 0,3% rispetto al trimestre precedente confermando la stima preliminare diffusa il 13 maggio 2015 scorso.
Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie. La domanda nazionale al netto delle scorte - prosegue l'Istat - ha contribuito positivamente alla crescita del PIL per 0,2 punti percentuali (+0,3 punti gli investimenti fissi lordi, -0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private e un contributo nullo della spesa della Pubblica Amministrazione).
La variazione delle scorte ha fornito un apporto positivo di 0,5 punti percentuali. Per contro, il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,4 punti. Dal lato dell'offerta, si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell'agricoltura (6,0%) e dell'industria (0,6%), mentre quello dei servizi ha segnato una variazione nulla.
In termini tendenziali, il valore aggiunto dell'agricoltura è cresciuto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell'1,6%, quello dell'industria insenso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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