L’istituto nazionale di statistica certifica che è tornata l'inflazione: a gennaio (+1% a livello tendenziale) ha toccato il livello massimo da tre anni e mezzo. Bisogna risalire infatti ad agosto del 2013 per avere un valore maggiore (+1,2%). Sono soprattutto i carburanti (benzina +3,3%, gasolio +3,7%) e il carrello della spesa (generi alimentari e cura della persona) a far risalire i prezzi al consumo. Molto forte la spinta dei prezzi della verdura (+20,4%) e della frutta (+7,3%). L'inflazione accelera in tutte le regioni italiane ma è al Sud (+1,2%) che si registra l'aumento maggiore e con l'accelerazione più ampia (era +0,5% il mese precedente). Segue il Nord-est (+1,0%, da +0,7% di dicembre), il Nord-ovest e le Isole (+0,9%, da +0,4% del mese precedente per entrambe le ripartizioni). Al Centro (+0,8%) la crescita si amplia di cinque decimi di punto percentuale rispetto a dicembre.
L’aumento dell’inflazione secondo il Codacons comporterà una maggiore spesa su base annua pari a +300 euro per la famiglia tipo. "La ripresa dell’inflazione non sorprende - spiega il presidente Carlo Rienzi - ed era ampiamente prevista. Nel mese di gennaio, infatti, si è verificata una ondata di rialzi dei prezzi e delle tariffe, sui quali ha pesato sia il maltempo sia l’incremento dei carburanti. In particolare nel settore alimentare si sono registrati fortissimi rincari dei listini, a causa del gelo e della neve che ha colpito nelle settimane scorse la penisola. Ma il mese di gennaio è stato caratterizzato anche dagli aumenti delle tariffe energetiche e dal caro-benzina, con effetto domino su una moltitudine di prodotti". "Allo stato attuale e con una inflazione al +1% - conclude il presidente Codacons - le conseguenze dirette per una famiglia tipo saranno un incremento della spesa per beni e servizi pari a +300 euro su base annua".
"Il rialzo dell'inflazione all'1% significa, per una coppia con due figli, la classica famiglia italiana, avere una maggior spesa annua di 380 euro. Una cifra che non tutti possono permettersi di sborsare", evidenzia Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. Secondo i calcoli dell'associazione, infatti, "se l'incremento dei prezzi dell'1% significa pagare, in termini di aumento del costo della vita, per l'inesistente famiglia media Istat da 2,4 componenti, 300 euro in più nei dodici mesi, per la tradizionale famiglia con 2 figli significa sborsare 380 euro in più su base annua".
Ecco i dati dell'Eurozona
L'inflazione annua nell'Eurozona è salita all'1,8% in gennaio, in rialzo dall'1,1% di dicembre e dallo 0,3% di gennaio 2016, in linea con le attese del mercato.
Nell'Ue, comunica l'Eurostat, l'inflazione è stata dell'1,7% in gennaio, da +1,2% in dicembre e dallo 0,3% del gennaio 2016. Il tasso annuo più basso nell'Ue si è registrato in Irlanda (0,2%) mentre il più alto in Belgio (3,1%).
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