La crisi di governo non è solamente una questione politica. Ma anche economica. In queste ore convulse, in cui il Movimento 5 Stelle è sempre più con le spalle al muro e la Lega spinge per andare al voto, al ministero dell'Economia ci si interroga su quali saranno gli scenari futuri. Il ministro Giovanni Tria, da tempo nel mirino sia dei grillini che dai leghisti, ora rischia grosso e le scadenze, da qui a fine anno, sono molte. Del resto ieri - Steve Bannon, sacerdote delle nozze tra grillini e leghisti, pur dicendo che questo matrimonio era ormai finito, metteva in guardia Matteo Salvini parlando di "una mossa ardita convocare le elezioni in un momento rischioso per la crescita, con i tassi di interesse negativi della Banca centrale europea".
A partire dal prossimo 27 settembre, quando il governo dovrà presentare la Nadef, ovvero la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza che dovrà rivedere le previsioni economiche delineate lo scorso aprile. Solamente due settimane dopo, lo stesso ministero dovrà presentare all'Unione europea il documento programmatico di Bilancio, che anticipa la legge di bilancio (che dovrà poi arrivare in Parlamento entro il 20 ottobre).
Ma non solo. A creare maggiori preoccupazioni è la legge di Bilancio del 2020, dove si scontrano le due anime del governo, La Lega viole a tutti i costi la flat tax, mentre il Movimento 5 Stelle la riduzione del cuneo fiscale. Con uno scenario da incubo alle spalle: il rischio di un aumento dell'Iva che, come riporta l'agenzia LaPresse, vale miliardi di euro e l'aumento dello spread.
A questo punto sorge spontanea una domanda: se questo è lo scenario, cosa può accadere nel caso in cui non ci sia nessuno in via XX settembre? E qui sorgono i problemi in quanto l'assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni renderebbe impossibile presentare legge di bilancio e manovra, rischiando così l'esercizio provvisorio. Spiega infatti LaPresse: "Lo Stato, infatti, non potrebbe spendere in ogni mese più di un dodicesimo di quanto speso l'anno precedente. Tradotto in termini pratici, niente investimenti, flat tax, niente riduzione del cuneo fiscale ma anche aumento dell'Iva".
Come spiega infine un articolo de ilGiornale, "i tempi serrati, insomma, rischiano di complicare la sessione di bilancio a meno che da un eventuale voto anticipato dovesse uscire una maggioranza chiara e quindi un governo in tempi brevi. L'alternativa è il governo dell'economia con il pilota automatico. Egli aumenti Iva". Uno scenario che mette a rischio l'economia del Paese.
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