Iveco, il governo prepara i paletti

Domani al Mise. Giorgetti: "Investimenti esteri ma non predatori"

Iveco, il governo prepara i paletti

Parte il tavolo Iveco. E a convocarlo, all'indomani dello stop ai negoziati per la cessione dell'azienda ai cinesi di Faw, è il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. A discutere sul futuro della società che produce camion e bus di proprierà di Cnh Industrial (Exor) saranno, con il rappresentante del governo, la stessa azienda, i sindacati e le Regioni coinvolte. L'appuntamento è per domani pomeriggio al ministero. Da parte loro, le organizzazioni sindacali metalmeccaniche chiederanno, in attesa dell'operazione di scorporo all'interno di Cnh Industrial, un aggiornamento del piano industriale di Iveco e che cosa intende fare il governo per favorire lo sviluppo della società.

La Casa produttrice di veicoli commerciali e industriali, tra l'altro, è legata da una joint venture con l'americana Nikola e nei prossimi mesi, dallo stabilimento di Ulm, in Germania, inizierà la produzione di Nikola Tre, camion elettrico destinato ai mercati europei. Le vendite a fine anno.

Da Giorgetti, pronto ad attivare il golden power sulla cessione di Iveco a Faw, arrivano importanti segnali di attenzione verso un settore, quello dell'autotrasporto, come chiedono da tempo addetti ai lavori e sindacati. Un patrimonio industriale italiano, come nel caso di Iveco, che fa gola ai colossi esteri per il know how e tutte le tecnologie che ne fanno parte.

E se Faw-Iveco, trattativa iniziata lo scorso anno senza che il precedente esecutivo battesse ciglio (visti anche i rapporti con la Cina), ecco ora lo stesso Giorgetti proporre al collega Luigi Di Maio (Esteri) di elaborare insieme un piano strutturato di iniziative mirate. In pratica, benvengano investimenti esteri, «purché non abbiano mere finalità predatorie, che non giovano allo sviluppo, ma che aggrediscono i nostri patrimoni di conoscenze e la nostra sicurezza: l'obiettivo è quello di rendere l'Italia un polo di eccellenza per gli investitori internazionali». Le opportunità di crescita, in questo senso, arriveranno soprattutto dal Piano di resilienza e resistenza.

Tutte idee, queste, che saranno oggetto di confronto e dibattito anche al tavolo Iveco di domani a Roma.

Altra questione calda è rappresentata dall'ex Ilva. Anche in questo caso il Mise ha convocato un tavolo, presente il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per l'11 maggio.

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