Jovane: "Cambiare direttore al Corriere? Succede in tutti i giornali, non si esclude"

"Infondate le voci di fusione con Cairo. Non mi risulta interesse di Murdoch"

L'ad di Rcs Pietro Scott Jovane
L'ad di Rcs Pietro Scott Jovane

Pietro Scott Jovane a tutto campo: l'ad di Rcs prende posizione sulle questioni più scottanti che riguardano la casa editrice del Corriere della Sera, a cominciare dal direttore. Ferruccio de Bortoli resta o se ne va? «Per come ha posto lei la domanda dovrebbe chiederlo proprio al direttore», replica l'ad, nel corso della trasmissione 2Next condotta da Annalisa Bruchi, aggiungendo che «dipende dal cda», ma «in questa fase c'è in generale un grande fermento ai vertici dei quotidiani, da New York Times a Le Monde fino a El Mundo che fa parte del gruppo Rcs. Avviene in tutti i giornali, dunque non si esclude nessuno».

Esclusa invece la fusione con il gruppo di Urbano Cairo, attuale socio con il 3%: l'ipotesi, sostenuta da indiscrezioni di stampa e legata alla battaglia che agita l'azionariato, viene liquidata da Jovane come «voci del tutto infondate». E già che c'è, smentisce «assolutamente» di aver avuto contatti con Rupert Murdoch, anche lui accreditato di un interesse per il quotidiano di via Solferino. «Sappiamo che Murdoch ha costruito un impero con le acquisizioni quindi tutte le aziende sono potenzialmente un target. Non mi risulta» un interesse per Rcs, ma «se dovesse avvenire è il benvenuto come altri azionisti». A proposito di azionisti, arriva la domanda se sia Fiat,che ha il 20% di Rcs, a comandare all'interno del gruppo. «No, direi proprio di no», risponde l'ad, ma «non c'è dubbio che il peso dei singoli azionisti è rilevante». Quanto alla posizione di Della Valle, per Scott Jovane si tratta di «punti di vista sulle modalità su come ricapitalizzare il gruppo e interagire sul mondo delle banche». E aggiunge: «Quando siamo arrivati il gruppo era sull'orlo del fallimento. Abbiamo fatto delle scelte velocemente». Compresa quella forse più criticata: aver venduto a un prezzo troppo basso la storica sede del Corriere in Via Solferino. «Nessuno mi ha offerto di più», replica l'ad di Rcs. E aggiunge: «É più importante avere le mura o quello che c'è dentro di quelle mura?».

In ogni caso, conclude, il Corriere è «ancora il primo giornale» in Italia.

Infine, sulla quota che Rcs ha nella società Finelco (radio) «c'è un processo di cessione aperto da diversi mesi ed è previsto che si concluda alla fine dell'anno».

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