L'effetto Olimpiadi dura poco, la Gran Gratagna flirta con la recessione

Il pil nell'ultimo trimestre 2012 è sceso dello 0,3%, dopo che si èesaurito il breve effetto spinta del Giochi. La sterlina ai minimi da tredici mesi su dollaro ed euro. E le previsioni non sono rosee.

L'effetto Olimpiadi è già finito, e il Regno Unito si trova a dover fare i conti con la recessione. Nel quarto trimestre del 2012, il prodotto interno lordo britannico è diminuito dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, afferma l'istituto nazionale di statistica in una stima preliminare. Un dato peggiore rispetto alle attese degli analisti, che avevano previsto una contrazione più moderata, intorno allo 0,1%. La produzione industriale, nello stesso periodo, è scesa dell'1,8%. Il risultato complessivo è che l'anno olimpico si è chiuso per la Gran Bratagna con una crescita zero.
I dati macro hanno anche contribuito a indebolire la sterlina sia sul dollaro che sull'euro: nei confronti della moneta comune europea, la divisa britannica è scesa ai minimi di oltre tredici mesi, intorno a 0,85 sterline per un euro. In una nota, il Tesoro britannico ammette che l'Inghilterra, «come molti altri Paesi, sta affrontando una situazione economica molto difficile», anche se per il momento l'occupazione sta tenendo bene. Sta di fatto che l'economia ha recuperato soltanto la metà di quanto perduto nel biennio di recessione 2008-2009.
L'effetto Olimpiadi sull'economia, tanto sbandierato prima e durante i giochi, è durato soltanto un paio di mesi dopo la chiusura delle gare. Le imprese sono molto caute su ciò che accadrà nei prossimi mesi. Se dovesero ridursi le entrate fiscali, per il cancelliere dello Scacchiere George Osborne, si farebbe assai più difficile tagliare il deficit pubblico. Il programma di austerità del governo guidato dai conservatori ha necessità di una crescita sostenuta per mantenere gli obiettivi, e soprattutto non mettere a rischio il rating di «tripla A» sui titoli pubblici.
Se la crescita negativa del pil dovesse prolungarsi per i primi tre mesi del 2013, il Regno Unito ritornerebe ufficialmente in recessione: l'economia inglese, dice la Reuters, sta «flirtando» con il «triple dip», la terza caduta del prodotto.

In questo quadro, il referendum sulla permanenza nell'Unione europea, proposto dal premier David Cameron rischia di essere solo un'arma spuntata di propaganda. E non ci sono altri Giochi olimpici all'orizzonte per far dimenticare i problemi.

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