Stipendi e pensioni più alti da agosto: ecco di quanto aumentano

Il governo è intervenuto su pensioni e stipendi attraverso il Decreto Aiuti bis. Il taglio del cuneo viene aumentato dell'1,2% per i redditi fino a 35mila, mentre le pensioni saranno rivalutate al 2%

Stipendi e pensioni più alti da agosto: ecco di quanto aumentano

Nella giornata di ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Aiuti bis, che dovrà presto essere sottoposto all'esame della Camera. Si parla di un pacchetto di ben 17 milardi di euro, ottenuto senza ricorrere allo scostamento di bilancio. Fra i tanti i punti toccati nel decreto, particolare importanza viene data a pensioni e stipendi, nel tentativo di aiutare i cittadini in questo momento di crisi.

Vediamo cosa accadrà agli assegni.

Rivalutazione delle pensioni

Per sostenere le famiglie italiane, sempre più vessate dalla crisi economica esacerbata dal caro energia e dall'impennata dell'inflazione, il governo Draghi ha pensato a un anticipo della rivalutazione delle pensioni al 2%, spostata al mese di ottobre. Tale misura sarà riconosciuta nel caso in cui l'assegno mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro, ossia sino alla soglia dei 35 mila euro.

Tale anticipo parziale, porterebbe a un aumento in assegno dai 10,49 euro lordi (pensioni minime) ai 51,39 euro lordi, per le più elevate. Ne consegue che un pensionato con assegno previdenziale medio pari a 952 euro mensili vedrebbe un aumento di 19 euro lordi. Ancora un po' poco secondo i calcoli della Uil.

Per tale misura, tuttavia, lo Stato dovrà mettere sul tavolo 2,38 miliardi.

Intervento sugli stipendi

C'è poi il taglio al cuneo fiscale, aumentato di 1,2 punti percentuali per quei redditi fino a 35 mila euro e applicabile anche dal mese di luglio, dunque retroattivo. La misura andrà a sommarsi all'esonero dello 0,8% previsto dalla legge di Bilancio 2022 per dipendenti pubblici e privati. Ciò si traduce in un taglio dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori fino a dicembre 2022. "Il taglio del cuneo fiscale ha un onere per la finanza pubblica netto di 1,2 miliardi", ha spiegato il ministro dell'Economia Daniele Franco, come riportato da Il Corriere, anche se ci sono state perplessità da parte dei sindacati.

Nella bozza del decreto si legge che in “via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l'esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore è incrementato di 1,20%". Il taglio del cuneo fiscale porterebbe a un incremento di circa 27 euro mensili sulla busta paga di chi ha un reddito intorno ai 35 mila euro.

Riconfermato anche il bonus 200 euro, con un fondo di circa 40 miliardi

di euro, ma solo per quei dipendenti che non ne avevano ancora beneficiato. E sono stati predisposti 100 milioni di euro che andranno a rifinanziare il Fondo per il sostegno del potere di acquisto dei lavoratori autonomi.

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