Un mercato da 9 miliardi di euro annui che non conosce crisi. Il mondo delle due ruote complice la pandemia e i crescenti orientamenti green - ha fatto segnare, dal 2018 a oggi, un +20 per cento, in una filiera che conta circa 2.900 imprese e 17mila addetti. Un trend in continua espansione nonostante l'Italia non sia il Paese più virtuoso in fatto di piste ciclabili e spazi dedicati, ma che si prepara a migliorare grazie al Pnrr, un'occasione d'oro che prevede 600 milioni per la mobilità urbana tricolore: 200 milioni per le ciclabili urbane e 400 per le ciclovie turistiche.
La fotografia scattata dall'ultimo Market Watch di Banca Ifis (per il secondo anno consecutivo partner delle Classiche del ciclismo italiano) mette in luce come dalla mountain bike degli anni '90 alle nuove eBike la passione degli italiani per la bicicletta sia in continua crescita. Nel biennio 2021-2022 un'industria su due prevede un aumento dei ricavi, mentre solo il 10% stima una contrazione.
Quanto al 2020, sono state vendute 2 milioni di bici, tra prodotti made in Italy e d'importazione, (+17% rispetto al 2019 e + 26% rispetto al 2018) di cui 1,73 milioni di bici tradizionali (+14%) e 280 mila eBike (+44%). A dare una mano è stato proprio il comparto delle bici elettriche che negli ultimi 5 anni ha visto quantuplicare le vendite: da poco più di 50mila pezzi annui ai 280mila del 2020, il 14% del totale venduto.
A livello geografico, le aziende del comparto (produttori, distributori, commercianti e noleggiatori) risiedono soprattutto nel Nord del Paese: 22% in Lombardia, 19% in Veneto, 14% in Piemonte, 10% in Emilia-Romagna. E quasi la metà della produzione varca i confini nazionali: il 42% del fatturato delle imprese produttrici di biciclette e componentistica va all'estero.
Ha però anche un forte peso l'import: oltre la metà di produttori e grossisti importano materiale dall'estero, con la Cina primo fornitore.
Digitale, sostenibilità e ricerca sono ai primi posti nei piani di investimento delle aziende: la riduzione dell'impatto ambientale, infatti, è una priorità per circa otto imprese su 10. Sul fronte della domanda, il ciclismo sportivo amatoriale copre circa il 50%, in media, della produzione e delle vendite, con 10,7 milioni di appassionati. Un trend che ha impatti positivi anche sul turismo: i cicloturisti in vacanza in Italia spendono ogni anno 4,6 miliardi di euro.
Ma il settore, migliorando l'offerta, ha possibilità di crescita fino a 20 miliardi. Molto dipenderà anche da quanto saranno sviluppate le infrastrutture.
All'orizzonte insomma si vedono molte luci e poche ombre, ma non va sottovalutata la dipendenza da materie prime e materiali come acciaio ferro e carbonio non sempre facili da reperire: nel 2020 sono stati circa 300 i giorni di attesa per la fornitura di componenti per la filiera europea.
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