Il governo Draghi punta a ridurre l'evasione fiscale del 15% nei prossimi 5 anni, pensando anche a multe nei confronti di tutti quegli esercenti che rifiutano ancora l'utilizzo del Pos. Lotta al contante, dunque, a cui si accompagnerà anche una revisione della spesa pubblica, prevista per gli anni 2023-2025, ed una serie di misure da rendere effettive entro questo anno.
Il calendario già fissato
Secondo quanto riferito da Il Giorno, la lista di interventi da fare è davvero molto lunga: si parla, ad esempio, di ben 63 provvedimenti relativi al Recovery plan (23 da varare entro l'anno corrente). Parola d'ordine: rispettare le scadenze per non perdere i fondi europei.
Nel corso della settimana, pare, dovrebbero arrivare i primi 25 miliardi del Recovery fund, che vedranno poi aggiungersi gli 1,4 miliardi previsti dal piano di ripresa React-Eu. Ecco perché l'ex presidente della Bce ha già messo in calendario per il mese di settembre la legge sulla concorrenza e la delega fiscale.
Per quanto riguarda la prima, va detto che di leggi a riguardo saranno varate ogni anno, fino al 2024, così da ampliare le gare degli appalti per i servizi pubblici locali e mettere da parte la proroga delle concessioni. Più annosa la questione fiscale, che necessita di un'ingente spesa. Di particolare importanza saranno le operazioni di spending review attese per gli anni 2023-2025.
Lotta all'evasione
Considerata quasi come un rimedio a tutti i mali, è la guerra all'evasione fiscale uno dei punti focali dell'esecutivo. E adesso si pensa anche a vere e proprie sanzioni nei confronti di coloro che ancora rifiutano il pagamento elettronico. Al momento, infatti, malgrado l'imposizione del Pos (dl 79/2012 varato nel 2014 dal governo Monti), non sono scattate delle multe contro coloro che non si sono ancora adeguati. Adesso però il governo punta a ridurre del 15% rispetto al 2019 l'evasione per 2024, soprattutto per quanto riguarda le imposte. I pagamenti, insomma, devono essere tracciabili. Tutto deve essere controllato. E da qui l'idea di introdurre le sanzioni.
"Da sempre abbiamo sostenuto come le norme fossero del tutto inutili perché mancavano sanzioni nei confronti di chi rifiutava pagamenti con carte o bancomat", ha dichiarato Codacons, come riportato da La Stampa. "Ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa".
Le reazioni
Per quanto riguarda gli esercenti pare non ci siano grossi problemi ad utilizzare il Pos. "La maggior parte dei nostri operatori usa già pagamenti tracciabili, come i bonifici. Non abbiamo problemi ad aottare il Pos, il problema è se rimane un'aerea di incertezza", ha commentato Bruno Panieri, direttore politiche economiche di Confartigianato.
I commercianti sono favorevoli all'uso della moneta elettronica, ha precisato anche la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, che però ha ricordato: "Prima di tutto bisogna lavorare sulla connessione, perché non ovunque c'è una copertura adeguata, è capitato a tutti di dover fare la transazione più volte perché la linea è scarsa. Le riforme vanno affrontate con pragmaticità e senza fare balzi in avanti che non sono d'aiuto a nessuno.
E poi è importantissimo affrontare la questione delle commissioni". Un tema affrontato anche dal direttore Fipe Confcommercio, Roberto Calugi: "Secondo noi se si vuole incentivare la moneta elettronica bisogna abbassare gli oneri legati agli strumenti per usarla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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