Ritoccare ulteriormente la tassa sulle auto aziendali per silenziare le proteste, o almeno ridimensionarle.
Il governo sta studiando un modo per alleggerire ulteriormente una tassa che proprio non è andata giù a un buon numero di cittadini, compresi quei 2 milioni di lavoratori dipendenti che a partire dal prossimo anno saranno costretti a subire una vera e propria stangata tra capo e collo.
La tassa sulle auto aziendali sarà retroattiva e, come riporta Il Messaggero, questo significa che riguarderà anche i contratti in locazione già in essere. L'esecutivo, per alleggerire il carico sui cittadini, ha già diminuito la quota imponibile, che raddoppierà dal 30% al 60% anziché triplicare. È un primo passo, ma non basta.
E così la nuova idea potrebbe essere quella di puntare su una norma di decorrenza per non far scattare la tassa a partire dal prossimo gennaio ma da giugno, così da rendere dimezzato l'incremento effettivo della stessa tassa rispetto al valore dell'auto. In questo modo, il governo giallorosso spera di anestetizzare le proteste di Italia Viva e delle varie associazioni di settore.
La stangata resta alta
Ricordiamo che la citata tassa non riguarderà le auto green, ibride o elettriche, e neppure quelle degli agenti e rappresentanti di commercio. Per tutti gli altri veicoli superinquinanti – con emissioni di Co2 superiori a 160 grammi per chilometro – resta la tassazione al 100%.
Conti alla mano, che sono sempre utili per rendersi conto degli effetti riscontrabili nella vita reale, un dipendente con reddito annuo lordo superiore a 75 mila uero che deciderà di affidarsi a una Fiat Panda 1,2 da 69 cavalli dovrà fronteggiare un aumento complessivo degli oneri fiscali e contributivi, sempre lordo, fino a 1376 euro.
Andrà peggio per chi sarà "colpevole" di possedere un'auto che rientra nella lista nera dei veicoli superinquinanti.
Un'Audi A6 da 333 cavalli comporterà una spesa extra di 5 mila euro per i dipendenti con reddito inferiore a 55 mila euro annui, di oltre 8 mila per chi ne incassa più di 75 mila.A meno di ulteriori modifiche, la tassa sulle auto aziendali consentirà al governo di intascare nel corso del 2020 meno di 350 milioni di euro, e non più 513 milioni come previsto in un primo momento.
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