L'ultimo paradiso fiscale sono gli Usa

Secondo un rapporto di "Tax justice network" gli Usa garantiscono una riservatezza seconda solo a quella di Svizzera ed Hong Kong

L'ultimo paradiso fiscale sono gli Usa

Il nuovo paradiso fiscale per investitori in cerca di regole "morbide" e controlli non troppo rigidi? ... gli Usa.

Secondo il rapporto del "Tax justice network", organizzazione leader tra gli osservatorii sui paradisi fiscali, gli Stati Uniti offrono una segretezza in materia fiscale seconda solo a quella garantita dalla Svizzera e da Hong Kong: due Paesi che nell'immaginario collettivo rappresentano il paradiso fiscale per definizione.

Questa segretezza, per la verità, riguarda solo alcuni dei 50 states, a seconda delle singole legislazioni in materia bancaria e fiscale. In Delaware, ad esempio, è possibile costituire una società di comodo in poche ore, con un esborso di qualche decina di dollari. Magari ricorrendo a prestanome (la pratica è diffusa anche in altri Stati, come il Nevada o il Wyoming), tramite studi legali che si nascondono dietro il "legal privilege", ovvero la norma che tutela la segretezza della clientela.

Come denuncia Italia Oggi, verso gli Usa potrebbero essere incanalate grandi quantità di capitali, dopo l'entrata in

vigore del Common reporting standard, lo scambio di informazioni automatico fra i Paesi Ocse. Gli States non aderiscono al Crs e tanto basta per attrarre frotte di investitori alla ricerca di "discrezione".

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