Retromarcia sulle partite Iva, o almeno un ammorbidimento su alcune misure della legge di bilancio riguardanti varie categorie, lavoratori autonomi compresi.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il governo starebbe studiando modifiche chirurgiche per alleggerire alcuni punti chiave della manovra giudicati troppo pesanti e controversi dall'opinione pubblica. Il governo ha ribadito come lo scheletro base non sia in discussione, ma la sensazione è che alcuni ritocchi tecnici potrebbero arrivare molto presto.
In particolare, l'incendio da spegnere al più presto è quello legato al popolo delle partite Iva. L'iniziale bozza del decreto prevedeva l'abolizione della flat tax al 20% per i professionisti con reddito annuo dichiarato compreso tra 65 e 100 mila euro.
Ma il decreto presenta una sorta di falla che obbligherebbe chi dichiara fino a 65 mila euro di avere a che fare con paletti anti elusivi. Scatterebbero, in sostanza, obblighi come il divieto di accesso al regime di favore per chi ha già un reddito da lavoro dipendente e il dover tenere una contabilità analitica.
Per scongiurare una misura considerata punitiva, il governo potrebbe introdurre un compromesso. Ossia lasciare in vigore il regime semplificato fino a 30 mila euro e applicare paletti tra i 30 e i 65 mila euro, a meno di non usare però la fatturazione elettronica.
Le altre possibili modifiche
Sotto la lente d'ingrandimento c'è anche la norma riguardante la responsabilità di appaltatori e subappaltatori per le ritenute da versare ai lavoratori, la quale potrebbe essere cancellata del tutto.
C'è poi il capitolo a parte dei canoni di affitto calmierati che, manovra alla mano, dovrebbe salire dal 10 al 12,5%. Il governo non vorrebbe però dare l'idea di voler colpire gli affitti delle fasce più deboli della popolazione, ed ecco che la soglia potrebbe tornare di nuovo al 10%.
Correttivi in vista anche per il contante. Prima di tutto pare che possa non trovare spazio la sanzione di 30 euro ai commerciati (oltre alla sanzione del 4% dello stesso importo rifiutato) che rifiutino pagamenti con bancomat e carte.
Trattative in corso anche per Quota 100 e per il tetto al contante.
Riguardo quest'ultimo punto, l' idea è quella di spalmare il limite di 1000 euro in più tempo rispetto a quanto inizialmente previsto. Ricordiamo che l'attuale misura prevede che per il 2020 e il 2021 il tetto massimo debba essere di 2 mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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