Semaforo rosso per la proposta avanzata da Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd) in merito all'introduzione di una patrimoniale nella legge di Bilancio. L'emendamento, in esame in commissione Bilancio alla Camera, ha riscosso il parere contrario dal governo, dopo che nei giorni scorsi aveva sollevato non poche polemiche all'interno della stessa maggioranza. È stato quindi ritirato, assieme a un altro emendamento di Leu, a prima firma Fornaro, che prevedeva un contributo di solidarietà a carico delle grandi ricchezze, sul quale era stato espresso parere contrario da governo e relatori. Entrambe le proposte non sono state votate in commissione.
Parere contrario di governo e relatori
Sul tavolo c'era infatti l'idea di abolire Imu e imposte di bollo sui conti correnti, introducendo una patrimoniale con aliquota progressiva dallo 0,2 al 3% sui grandi patrimoni, con base imponibile costituita da una ricchezza netta superiore ai 500mila euro e derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie. Per il 2021, invece, l'emendamento prevedeva un'aliquota del 3% per i patrimoni superiori al miliardo di euro. L'emendamento prevedeva inoltre, per i patrimoni all'estero "suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia", multe che dal 3% al 15% dell'importo non dichiarato.
Già in mattinata, secondo quanto riferito dall'Adnkronos, la suddetta proposta era pressoché naufragata. Ricordiamo che l'emendamento in questione, inizialmente giudicato inammissibile per problemi di copertura, dopo il ricorso dei proponenti era stato riammesso ai voti. C'era molta attesa per capire quale sarebbe stato l'orientamento finale del governo in merito anche se, dalle prime indiscrezioni, sembrava evidente come la maggioranza non fosse affatto d'accordo sulla proposta firmata Fratoianni-Orfini.
L'esito della partita, decisa in commissione Bilancio della Camera, ha presto assunto contorni abbastanza chiari: Leu ha ritirato l'emendamento al Ddl bilancio con l'introduzione dell'imposta sostitutiva sui patrimoni, firmato anche da parlamentari Pd. La proposta, tra l'altro, aveva scatenato valanghe di critiche e polemiche non solo tra le fila del centrodestra ma anche nella stessa maggioranza. Beppe Grillo aveva incluso l'iniziativa tra le "proposte assolutamente praticabili e sacrosante" per ridare ossigeno all'economia ma, a quanto pare, le sue parole non sono bastate per convincere l'esecutivo e i relatori.
Chi chiedeva una patrimoniale
Eppure, nei mesi scorsi, tante sono state le personalità che avevano dato il loro endorsement all'introduzione di una patrimoniale. Citiamo Carlo De Benedetti, che più volte ha definito "doverosa" una "tassa patrimoniale" per risolvere il problema delle diseguaglianze sociali, magari sul modello svizzero, con una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo.
Come non citare, poi, il commissario Ue al Bilancio, Paolo Gentiloni? L'ex premier, in tempi non sospetti, proponeva il ritorno dell'Imu sulla prima casa: "Abolendo l'esenzione dell'Imu sull'abitazione principale (con diversi gradi di progressività) e utilizzando le entrate supplementari per ridurre la tassazione sul lavoro, si fornirebbero maggiori incentivi a lavorare, determinando ripercussioni positive sulla crescita economica". A quanto pare la proposta di piazzare una patrimoniale in legge di Bilancio è destinata a evaporare come neve al sole. A meno di colpi di scena dell'ultim'ora.
"Ripresenteremo l'emendamento"
Nicola Fratoianni e Matteo Orfini non sembrano aver intenzione di mollare. "Prendiamo atto della scelta dei membri della commissione bilancio di Montecitorio di ritirare il nostro emendamento dopo il parere negativo di governo e relatori anche per non precludere ulteriori passaggi d'aula. Ovviamente ripresenteremo l'emendamento in aula e poi al Senato", spiegano i due.
''In questi giorni molti, anche nella maggioranza -proseguono -, hanno aperto all'idea di una patrimoniale, pur criticando la nostra proposta. Siamo ovviamente disponibili a riformularlo insieme in modo da trovare un testo condiviso, ma invitiamo tutte le forze di maggioranza a trovare il coraggio di fare una scelta giusta".
La loro richiesta, infine, è chiara: il governo deve riflettere sul proprio parere contrario perché, "ancor più in questa fase drammatica c'è bisogno di dare alle nostre azioni il segno della giustizia sociale e dell'uguaglianza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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