Le "maxi multe" per i contanti: batoste da 3.000 e 50.000 euro

Dall'1 luglio scatta la nuova soglia per l'uso dei contanti: il limite si abbassa a 2.000 euro per poi scendere a 1.000 dall'1 gennaio 2022

Le "maxi multe" per i contanti: batoste da 3.000 e 50.000 euro

L'anno che è appena iniziato di fatto avrà due volti. La prima è quella fino a giugno, la seconda invece riguarda il periodo che partirà dall'1 di luglio. Infatti fino al 30 giugno il limite per l'uso dei contanti sarà fino a 3mila euro. Dall'1 luglio infatti il limite scenderà a 2000 euro e di fatto bisognerà fare attenzione all'uso delle banconote. Come se non bastasse dall'1 gennaio 2022 il limite scenderà ulteriormente a 1000 euro. A questo punto bisogna parlare del dato più preoccupante: le sanzioni che arriveranno a chi sbaglia o a chi commettere errori con il cash. Su questo punto la nuova legge di Bilancio è piuttosto severa. I pagamenti saranno sempre più tracciati e il Fisco controllerà tutti i movimenti. Dall'1 di luglio qualunque transazione che superi i 2000 euro dovrà avvenire tramite procedure ben definite come il bonifico bancario o le carte di credito. Un solo errore da questa estate (che si annuncia torrida per le abitudini degli italiani) potrebbe costare caro. Infatti la sanzione amministrativa va da un minimo di 3000 euro ad un massimo di 50mila euro. Nell'accertamento e soprattutto nella violazione vengono coinvolti sia chi cede il denaro, sia chi lo riceve. E dunque la sanzione potrebbe riguardare in linea teorica anche le donazioni oppure i prestiti anche tra parenti.

Va sottolineato anche il limite e le nuove soglie per l'uso dei contanti non riguardano il prelievo oppure il versamento sul proprio conto . In questo caso infatti decade un elemento importante che metterebbe in moto l'eventuale sanzione. Le operazioni di cassa sul proprio conto corrente infatti non rientrano nella categoria del trasferimento tra soggetti diversi. In questo contesto poi va ricordata una nuova norma entrata in vigore l'1 luglio del 2018 che vieta il pagamento degli stipendi in contanti. Tutti i dipendenti di una azienda o coloro che lavorano per conto di un professionista devono essere pagati solo con una procedura tracciabile. L'obbligo di fatto riguarda, come ricorda ilCorriere, chi ha un contratto di lavoro subordinato, chi ha un contratto di collaborazione oppure chi lavora per una cooperativa con soci. In questo caso l'unico metodo di pagamento previsto è quello tramite bonifico con Iban, pagamento elettronico, assegni bancari o postali e versamenti in contanti presso un ufficio postale o presso uno sportello bancario.

Per il momento da queste nuove direttive sono esclusi i rimborsi spese per le trasferte e gli anticipi di spesa per conto del datore di lavoro. Insomma con l'uso dei contanti bisogna fare molta attenzione. E da luglio le multe saranno salatissime.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica