"MfE dovrà crescere ancora per reggere Google-Amazon"

Il vicepresidente e ad Pier Silvio Berlusconi conferma il progetto paneuropeo. Bene la raccolta pubblicitaria

"MfE dovrà crescere ancora per reggere Google-Amazon"

Il progetto di un «panel paneuropeo con una piattaforma integrata» a cui sta lavorando MfE servirà a fare in modo che «le tv europee possano esistere in futuro». È quanto ha sottolineato il vicepresidente esecutivo e ad del gruppo MediaforEurope, Pier Silvio Berlusconi, nel corso della presentazione dei palinsesti Mediaset. «Vogliamo che ogni broadcaster abbia una identità nazionale ma - ha aggiunto - se vuoi resistere ai giganti del web devi crescere» e quindi l'obiettivo è arrivare a una «piattaforma con una potenza tale che possa sedere al tavolo pubblicitario dove trattano Amazon e Google».

In particolare, Berlusconi ha spiegato che MfE crede molto nella crescita internazionale «ma non vogliamo fonderci per fare efficienze e produrre qualcosa; vogliamo dare spinta nazionale a ogni broadcaster» in quanto «se si vuole resistere ai grandi gruppi internazionali bisogna crescere: non abbiamo fretta». I fronti aperti, al momento, sono tre. Il primo è quello della tedesca ProsiebenSat di cui Mfe ha una quota intorno al 26% con autorizzazione a salire fino al 29,9%. «Siamo soci di lunga data - ha dichiarato Berlusconi - vogliamo stare e ci basta che il management raggiunga i risultati che ha annunciato, poi vediamo. ProsiebenSat ha scelto una strada più di difesa più nazionale ma questo è anche dovuto ai manager che lavorano in un ambito che possono controllare. Secondo noi poi bisogna crescere». Altri dossier? «Una cosa alla volta», ha rimarcato. «Dopo le elezioni in Francia si potrebbe riaprire Tf1-M6», ha evidenziato aggiungendo che «su Channel 4 bisogna vedere». In Francia l'aggregazione tra Tf1 e M6 annunciata un anno fa non è stata ancora autorizzata dall'Antitrust francese e ha sollevato molte polemiche per la forte concentrazione che determinerebbe. L'ipotesi è che il nuovo quadro politico, apertosi in seguito alle elezioni politiche. possa avere ricadute sull'operazione. Mfe si era fatta avanti nella primavera 2021 con una offerta per M6. Nel Regno Unito, invece, il governo inglese punta alla privatizzazione dell'emittente Channel 4 attraverso una procedura formale che potrebbe prendere il via nei prossimi mesi.

Intanto, la raccolta pubblicitaria non è fonte di preoccupazioni. Su Dazn «siamo molto soddisfatti, i risultati sono sopra le nostre previsioni», ha ricordato il vicepresidente esecutivo e ad parlando della raccolta per la piattaforma streaming che dalla stagione 2021-22 trasmette tutte le partite del campionato di calcio di Serie A. «Abbiamo superato gli 80 milioni di raccolta della Serie A, cifra che non era mai stata raggiunta in passato e i clienti che hanno investito sono passati da 84 a 197», ha aggiunto l'ad di Publitalia, Stefano Sala. A questo proposito Sala ha ricordato che i primi quattro mesi 2022 sono stati positivi e il primo semestre si chiuderà all'insegna della stabilità. «Vista la situazione di guerra è estremamente positivo», ha chiosato Berlusconi.

A Piazza

Affari i titoli MfE di categoria A ieri hanno ceduto l'1,48%, mentre i B hanno guadagnato l'1,36. L'assemblea di mercoledì aveva dato il via libera, oltre alla cedola di 5 centesimi, a un buyback fino al 20% del capitale.

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