MfE, la pubblicità accelera: titolo in volo a Piazza Affari

L'ad Berlusconi: "Nel semestre raccolta cresciuta del 6%". La sfida: "Abbiamo più spettatori di Rai e colossi web"

MfE, la pubblicità accelera: titolo in volo a Piazza Affari
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«A fine giugno la semestrale di Mediaset confermerà la crescita positiva del primo trimestre». A quasi un anno dalla scomparsa del fondatore Silvio Berlusconi, che sarà ricordato in azienda e sulle tre reti del gruppo il 12 giugno, l'amministratore delegato Piersilvio Berlusconi fa il punto sulla stagione tv e sugli sviluppi futuri. E confermando il trend positivo della raccolta pubblicitaria registrato a inizio anno, dà una spinta forte al titolo: ieri Mfe-Mediaset ha chiuso la seduta sui massimi di giornata con un rialzo del 4,1% a 3,30 euro.

Merito dei positivi feedback arrivati da Cologno Monzese che riguardano non solo la raccolta pubblicitaria, ma anche la supremazia sulla Rai e sui canali digitali, nonché lo sviluppo internazionale. «A meno di un mese dalle date dei prossimi palinsesti - ha detto l'ad - ribadisco che è sempre tostissima, ma il mercato che stiamo affrontando, nei primi sei mesi 2024 è veramente tonico; abbiamo chiuso i primi tre mesi dell'anno molto bene, con una crescita intorno al 6% sul 2023. E, parlando di stime e con tutta la prudenza del caso, posso dire che anche nei primi sei mesi del 2024 i ricavi pubblicitari cresceranno del 6% (il 2023 si è chiuso a +2,1%, ndr). Senza eccedere con l'entusiasmo -sottolinea Berlusconi - possiamo dire che teniamo il passo». Non solo. «In un mercato sovraffollato, Mediaset batte anche i giganti del web», ha aggiunto spiegando che «con la bellezza di 95,8 milioni di persone contattate in una settimana, oggi in Italia noi portiamo al mercato qualcosa di più grande anche rispetto ai mostri YouTube, Netflix e Amazon». «La nostra capacità di raggiungere contatti sul digitale - ha aggiunto il direttore marketing strategico di Mediaset Federico di Chio - vale come Netflix più Amazon». Il manager sottolinea poi come il primato di Mediaset sul mercato italiano per spettatori settimanali sia solido anche nei confronti degli altri editori: ai 95,8 milioni del Biscione corrispondono infatti i 69,4 milioni di Rai, i 37,6 milioni di Sky e i 33,4 milioni di Discovery.

In parallelo, Berlusconi ha confermato, poi, che prosegue il progetto internazionale. Il focus è sulla Spagna dove «vogliamo esportare il modello cross-mediale» (diversi canali in sinergia: radio, digital, tv) adottato in Italia. In Germania, dove Mfe ha il 30% di Prosieben, vanno a sciogliersi le tensioni degli ultimi mesi: sul gruppo tedesco si era innescato un braccio di ferro alla luce dell'elevato debito, ma le sue sorti sono nettamente cambiate a seguito dell'ultima assemblea che ha definito un supervisory board controllato da tutti i soci e non più dal management.

«Qui, ora, la priorità è concentrarci sul core business e vendere le attività non core», ha spiegato Berlusconi facendo capire che la strada delle prossime future dismissioni in programma è quella giusta e auspicata per poter proseguire anche in Germania con crescita e sviluppo.

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