Mirafiori, svolta radical chic: solo 500 elettrica e Maserati

Stellantis presenta il piano ai sindacati, ma scatta già la Cig. Difficile centrare gli obiettivi per le auto a batteria

Mirafiori, svolta radical chic: solo 500 elettrica e Maserati
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Definito il futuro ravvicinato per la fabbrica di Melfi (5 nuovi modelli tra il '24 e il '26), è toccato a Mirafiori conoscere i piani per i prossimi anni. E se un tempo dallo storico stabilimento torinese uscivano vetture popolari, a partire dalla Topolino del 1947 - ma anche le Fiat 600, 500, 850, 127, Uno, Panda, Idea, l'Autobianchi Y10 e la Lancia Musa, solo per fare qualche esempio il polo attuale di Mirafiori e quello di domani, all'interno della galassia Stellantis, sarà sempre più sbilanciato verso le classi più abbienti, tra vetture soprattutto elettriche e di fascia alta con il marchio «luxury» Maserati.

Una strategia, a dire il vero, partita nel 2016 ancora con il gruppo Fca guidato da Sergio Marchionne e l'avvio della linea dedicata al Suv Maserati Levante (ora da 109mila euro), per poi passare, nel 2020, con Mike Manley e alla vigilia della nascita di Stellantis, al lancio della prima auto elettrica dell'azienda, la Nuova 500 (prezzi da oltre 31mila euro, senza incentivi), mentre la Fiat 500 classica, ora con motore ibrido (da 17.100 euro) continua a essere prodotta in Polonia.

Mirafiori, nelle mente di Carlos Tavares, ad di Stellantis, sarà sempre più un «hub green» del gruppo, sia come punto di riferimento per l'economia circolare sia per le recenti aperture del grEEn campus e del Centro per i test delle batterie. Guardando, invece, alle produzioni, alla 500 elettrica e dell'attuale Levante (il Suv nuovo, elettrico, non si sa ancora se resterà a Torino), insieme a Ghibli (per tutto il '23) e le due sportive di Maserati - GranTurismo con motore termico e GranCabrio (dal '24), per un costo di 180mila euro - si affiancherà entro il '25 la nuova Quattroporte, solo con alimentazione elettrica.

Il nuovo corso di Mirafiori, dunque, si presenta all'insegna del «radical chic», tra modelli elettrici (insieme alla Nuova 500, anche le Maserati GranTurismo e GranCabrio, dal '24, con il listino che lievita a oltre 260mila euro) e una scommessa verso tecnologie green tutt'altro che definite a livello europeo. Intanto, dal 19 ottobre al 3 novembre ecco la cassa integrazione per chi lavora sulle linee Nuova 500 e Maserati, in tutto 2.396 addetti.

Situazione delicata per il Tridente, anche a causa del venir meno di alcuni mercati per la guerra in Ucraina, mentre la 500 elettrica, prossima a debuttare anche negli Usa e vettura a batteria del segmento più venduta in Europa, oltre all'antipatia degli italiani per l'elettrico, starebbe pagando la crisi economica in Germania, insieme alla revisione degli incentivi, uno dei suoi mercati principali. A questo punto, dopo le oltre 80mila 500 elettriche sfornate nel 2022, l'obiettivo di arrivare a 100mila sarà difficile da raggiungere.

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