La missione a Nordest ha già "bruciato" 850 milioni di Atlante

Lo dice Deloitte. Il fondo contesta le stime e non svaluta le quote nei due istituti

La missione a Nordest ha già "bruciato" 850 milioni di Atlante

Quanto valgono 100 euro investiti in Atlante? 100, risponde Quaestio che controlla il fondo, 76 dicono i consulenti indipendenti di Deloitte, mentre per Unicredit fra 20 e 40. Ma partiamo dalla diversità di vedute fra le prime due che ieri è emersa da una nota di Quaestio Capital Management. Ebbene, la società guidata da Alessandro Penati per il momento ha deciso di non svalutare le partecipazioni di oltre il 99% in Popolare di Vicenza e Veneto Banca nonostante il consulente indipendente Deloitte ritenga che siano già andati in fumo 850 milioni rispetto ai 3,5 miliardi raccolti da Atlante.

L'sgr si è infatti basata sui dati di bilancio dei due istituti al 30 giugno quando «il patrimonio netto delle banche era significativamente superiore al valore dell'investimento complessivo effettuato nel dare un'indicazione del Nav (valore netto degli asset)» e a fine anno ha ritenuto che «non sussistano adeguati elementi per discostarsi da una valutazione al costo storico degli investimenti», si spiega nel comunicato. Ne consegue che ogni quota è stata valutata 819.135 euro pari a complessivi 3,48 miliardi di euro.

Deloitte, invece, ritiene che la quota si sia già svalutata del 24% rispetto al valore dell'investimento avvenuto nei mesi scorsi indica una valore delle quote pari a 619.580 euro per complessivi 2,63 miliardi, con una perdita di valore appunto di circa 850 milioni. La stessa Deloitte riconosce, comunque, la «significativa incertezza» nell'emettere un giudizio. Allo stesso tempo Quaestio si impegna a una nuova valutazione (affidata sempre a Deloitte) non appena la situazione delle due banche venete e i bilanci 2016 saranno approvati. Intanto ieri è emerso un terzo soggetto che ha fatto una valutazione di Atlante. Nell'approvare i conti preliminari del 2016, Unicredit ha infatti deciso nuove svalutazioni rispetto al previsto per un miliardo, fra cui anche la quota nel fondo di Penati con cui la banca ha un impegno per 845 milioni (finora ne ha versati 686). Il taglio sarebbe stato fra il 60 e l'80%.

Alla presentazione, avvenuta il 29 aprile dell'anno scorso, Atlante aveva debuttato con una dotazione di 4,25 miliardi di euro garantiti da 67 istituzioni italiane ed estere (che includono banche, assicurazioni, fondazioni e la Cdp).

Una rete di protezione messa in piedi, da una parte, per gli aumenti di capitale - in primis quello della Popolare Vicenza -, dall'altra, per dare soluzione al problema delle sofferenze. «Il rendimento per chi investe è del 6% annuo», aveva promesso Penati. Forse con eccessivo ottimismo.

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