Monte Paschi va in saldo La Borsa punta alle nozze

Siena «costa» meno delle concorrenti e il titolo rimbalza +3,8%, ma c'è il nodo Grecia. Profumo: «Ora siamo una banca normale»

Dopo aver chiesto agli azionisti di scucire 8 miliardi nel giro di un anno e restituiti in anticipo i Monti bond, oggi Monte Paschi è una «banca normale». Palpabile la soddisfazione del presidente uscente Alessandro Profumo, chiamato a Siena insieme all'ad Fabrizio Viola per salvare il gruppo dalla disastrosa gestione Mussari, nel giorno in cui Mps ha visto il mercato strapparsi di mano il già esiguo inoptato dell'ultimo aumento da 3 miliardi.

Ora Rocca Salimbeni, può «muovere in modo più pro-attivo» sulla strada delle nozze, ha proseguito il banchiere paragonando il riassetto cui andrà in corso il settore «al gioco della sedia: tutti si siederanno ma qualcuno resterà in piedi». Cioè i più rapidi, avranno la meglio: forse anche per questo ieri Ubi Banca, da più parti indicata come la salvatrice di Mps, ha avviato per prima la macchina per diventare Spa, approvando la bozza del nuovo statuto da sottoporre prima a Bce-Bankitalia e poi all'assemblea di ottobre.

Il motivo immediato dell'interesse del mercato per Mps è, tuttavia, di opportunità: oggi la Rocca, oltre a essere in vendita, è in saldo, perché prezza in Borsa (+3,78% a 1,785 euro) la metà del suo valore di libro, contro lo 0,8 medio delle concorrenti. Abbastanza, secondo gli analisti (Banca Akros consiglia di comprare Mps, fissando il prezzo obiettivo a 2,25 euro), per accettare il rischio connesso allo spettro Grexit: oltre a essere seduta su 23 miliardi di crediti deteriorati (di cui 8,5 in sofferenza), Siena dovrebbe fare i conti con l'esplosione dello spread rispetto ai 20 miliardi di Bot e Btp che possiede (sei anni la duration media). Per avere un'idea dell'impatto, tra marzo a oggi i vecchi decennali italiani si sono «managiati» oltre un punto di rendimento.

Se Viola riuscirà a disinnescare la mina Alexandria, Mps potrà scaricare i Btp: gli analisti calcolano che Nomura potrebbe chiudere il contenzioso con 500 milioni, la metà della minus potenziale di Siena. Il secondo motivo di interesse è appunto l'attesa del cavaliere bianco che, con il consenso dell'Eurotower, diverrà il padrone del Monte dopo l'eclisse della Fondazione Mps (il blocco con Fintech e Btg è sceso al 5,5%). Profumo ha puntualizzato di non avere «alcuna contezza» di nuovi soci rilevanti dopo l'aumento ricordando che «a breve» si saprà cosa è successo. I fondi hedge Usa, come Paulson e York Capital, hanno preso posizione in vista del compratore; e potrebbe aver arrotondato anche Alessandro Falciai (accreditato del 2%): oggi Mps riunisce il board per fare il punto. Il Tesoro avrà il 4% come effetto degli interessi dei Monti Bond.

In mancanza delle nozze con Ubi, Siena

potrebbe finireal Credit Agricole, ma difficilmente qualcuno muoverà senza l'invito di Mario Draghi e prima che si chiariscano sia i paletti patrimoniali minimi dopo gli stress test sia il trattamento fiscali dei crediti deteriorati.

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