Montezemolo se ne va. Marchionne nuovo presidente della Ferrari

Divorzio consensuale a Maranello dopo 23 anni. L'ad Fiat: "Con Luca incomprensioni ma lo ringrazio"

Montezemolo se ne va. Marchionne nuovo presidente della Ferrari

Finisce un'era. Luca Cordero di Montezemolo lascia la guida della Ferrari dopo tanti successi e qualche delusione. Il 13 ottobre prossimo, a conclusione del festeggiamento dei 60 anni di Ferrari in America, non sarà più lui il presidente del Cavallino. È quanto si legge in una nota in cui si specifica che l'uscita di scena di Montezemolo avviene per "sua decisione". La presidenza della casa automobilistica più famosa del mondo sarà assunta dall’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne. Passati tre giorni dalle durissime critiche di Marchionne per l'ennesimo risultato negativo al Gp di Monza ("La Ferrari non vince dal 2008, nessuno è indispensabile"), la scuderia di Maranello volta pagina.

Montezemolo percepirà un’indennità di fine rapporto pari quasi a 27 milioni di euro: una indennità di 13,71 milioni di euro, pagabile nell’arco di vent’anni più altri 13,25 milioni per l’impegno a non svolgere attività in concorrenza con il gruppo fino al marzo 2017. "Montezemolo - si legge nella nota - ha portato l’azienda a conseguire risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo. Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale".

Queste le prime parole di Montezemolo dopo l'annuncio delle sue dimissioni: "La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’amministratore delegato del Gruppo. La Ferrari - prosegue - è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita". Montezemolo rivolge un pensiero ai tifosi "che non hanno mai fatto mancare alla scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili".

"Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me", dice Marchionne, che fa cenno ad alcune incomprensioni con lui sui risultati in pista del Cavallino rampante. "Nel 2003 - ricorda Marchionne - Luca ed io siamo stati nominati lo stesso giorno consigliere di amministrazione della Fiat. Un anno dopo siamo diventati presidente lui e amministratore delegato io. Abbiamo lavorato insieme nei primi anni, condividendo preoccupazioni, problemi e successi. Come presidente della Ferrari ha portato l’azienda ad un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici. Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo - aggiunge - Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me".

Probabilmente è vera una cosa: a livello sportivo la crisi della Ferrari richiedeva una svolta. Il Cavallino annaspa nell'anonimato, lontano dalla Mercedes che domina il campionato. I titoli che la scuderia di Maranello vinceva a raffica tra il 2000 e il 2004, con Michael Schumacher in pista e Jean Todt in cabina di regia con Ross Brawn, sono ormai un ricordo lontano. Vedremo cosa cambierà in pista. Perché il cambio della guardia non può essere solo funzionale alla quotazione a Wall Street.

"La Ferrari è una cosa unica, tutto quello che dobbiamo fare è conservare tutto quello che deve essere confermato", ha detto a Maranello il ceo di Fca Sergio Marchionne, che ha smentito così un collegamento tra la Ferrari e il polo del lusso: "No, la Ferrari è un segmento per se stessa, non ha bisogno di altri punti di riferimento, non ha bisogno di uscire dalla Ferrari: la direzione del traffico deve essere mantenuta".

538em;">Montezemolo ha invece sottolineato che "il traguardo della quotazione di Fca è un momento storico. La Ferrari è una delle aziende del gruppo che contribuiscono a una grande operazione che ha bisogno di un regista e apre un ciclo nuovo".

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