Si infittiscono le voci di un cambio al vertice di Mps che potrebbe essere annunciato subito dopo la pubblicazione del bilancio 2021 in agenda il 7 febbraio. E a Piazza Affari il titolo mette il turbo, guadagnando l'1,6% a 0,9124 euro.
Il Tesoro (al 64,2% del capitale della banca senese) avrebbe chiesto all'ad Guido Bastianini di fare un passo indietro dopo che già lo scorso lo scorso autunno si erano diffuse le voci di una staffetta alla guida del gruppo bancario. All'epoca la tempistica aveva suggerito a via XX Settembre di rinviare lo showdown, consentendo a Bastianini di firmare i conti annuali e proseguendo le trattative con Francoforte e Bruxelles per il rinvio dell'uscita del Mef dal Monte e per l'approvazione dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi alla ristrutturazione della banca. L'incontro tra il manager e il direttore generale del Mef Alessandro Rivera risale a una settimana fa. Tra i candidati ipotizzati sul mercato si sono fatti i nomi di Alessandro Vandelli (ex Bper), Luigi Lovaglio (ex Creval), Victor Massiah (ex Ubi) e Fabrizio Viola per cui si tratterebbe di un ritorno. Bastianini, voluto a Rocca Salimbeni dal M5S, nel corso della sua gestione, ha azzerato il deficit prospettico di capitale (inizialmente atteso a 1,5 miliardi) e ottenuto il ritorno all'utile (388 milioni nei primi nove mesi 2021).
«Ricordo che il Mef non esercita funzione di direzione e coordinamento e non ha funzione di holding», sottolinea Giuseppe Bivona, partner e co-fondatore del fondo Bluebell Partners in una lettera inviata alla Consob in cui si chiede di far luce sull'indiscrezione e sulle sue eventuali motivazioni. In questo scenario, a giudizio di Bivona, una richiesta di dimissioni sarebbe da ritenersi «gravemente destabilizzante a meno di valide ragioni non comunicate al mercato». Bluebell chiede infine di chiarire anche la posizione del presidente Patrizia Grieco che, secondo i rumor, sarebbe candidata alla presidenza di Generali da Francesco Gaetano Caltagirone.
E, mentre sono in molti a scommettere su un ritorno di Unicredit al pur complesso tavolo delle trattative su Mps dopo l'addio dello scorso autunno, da Piazza Gae Aulenti l'ad Andrea Orcel ribadisce che «la maggior parte del valore in Unicredit è interno, ma esaminerò ogni possibile accordo».
Il manager, intervenuto a un evento organizzato da Refinitiv, ha poi dichiarato che «il 2022 è iniziato peggio di quanto previsto nel nostro piano», ma «la banca può trarre vantaggio dalla presenza molto diversificata».
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